«Mourinho? Lui a ogni fine stagione trova sempre dei buoni motivi per farsi desiderare». La frase sfuggita a Florentino Perez e schizzata dai corridoi Real, vuol dire tutto e niente. A Madrid dicono anche che questo pressing asfissiante su Josè in giro non si vede. Manuel Pellegrini? Precario, anzi, mezzo morto, ma questo non significa niente.
Allora cosa si vede in giro?
C’è che il 23 maggio, a stagione finita, è già stata fissata una riunione tecnica, presente l’establishment societario al completo, preside, vicepreside, amministratore delegato, direttore area tecnica, responsabile sportivo, allenatore. Tutto è posticipato alla finale del Bernabeu, rapidi perché poi restano tre mesi per organizzare la stagione e il 28 agosto, con due anticipi, inizia la serie A. Tutto in sospeso, compresi date e luogo della preparazione estiva, lo scorso anno a Los Angeles e Boston. Tutto in sospeso, compreso Josè. Di sicuro c’è un contratto pronto sulla scrivania di Massimo Moratti, si parla di 13,5 milioni con un accordo che bloccherebbe Josè per altre tre stagioni.
È di Josè la richiesta di trasferire ogni decisione al termine della stagione, lui ha ancora un anno di contratto, in teoria non ci sarebbe tutta questa fretta, ma con sette milioni di penale, c’è la rescissione del suo contratto, la può sfruttare lui, la può sfruttare Moratti. Al momento sembra proprio che l’ultimo dei desideri del presidente sia quello di dividersi dall’uomo che gli ha fatto abbattere la psicosi europea. Sembrerebbe tutto in mano a Mourinho che vuole trattare l’eventuale rinnovo davanti a qualcosa di concreto, capitalizzare al meglio i titoli, eventualmente capire quanto sia grande la delusione della società in caso di fallimento dell’obiettivo primario: la Champions.
La società era dello stesso avviso, completa comunione di intenti, e ha accettato di posticipare ogni decisione. Impensabile che Moratti stia semplicemente in attesa, ma non ci sono segnali di contatti con altri allenatori, Sinisa Mihajlovic, gradito in certi ambienti nerazzurri, ha solo espresso un desiderio: «Prima o poi allenerò l’Inter».
L’ad Ernesto Paolillo anche: «Mi auguro che l’artefice della grande trasformazione di questa squadra, rimanga». Tutta San Siro ieri ha inneggiato Josè come mai era accaduto ad altri allenatori. E Moratti ha confermato: «Abbiamo due partite importanti, al resto penseremo dopo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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