Il G7 a Milano è l'ultima furbata

Firenze conferma la manovra di Renzi. Il vicepresidente del consiglio regionale: «Ennesimo voltafaccia»

La rabbia con cui Firenze reagisce allo «scippo» è l'ennesima conferma: il G7 del 2017 si allontana dalla città di Matteo Renzi e viaggia verso Milano. Anzi, verso Rho. Dovrebbe essere l'area Expo, infatti, ad accogliere fra meno di due anni il summit dei Paesi più sviluppati del mondo.

La notizia l'ha data ieri il «Giornale». E in Toscana la rivelazione ha destato sorpresa e malumori, tutti diretti contro il presidente del Consiglio, ed ex sindaco, ormai noto per la politica dell'annuncio. «È l'ennesimo voltafaccia di Renzi. Aveva promesso il summit 2017 a Firenze e una pioggia di fondi. Nardella che dice?» chiede il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella (Forza Italia), sollecitando un intervento dell'attuale sindaco, che - avendo fatto da vice in passato allo stesso Renzi - fa parte a pieno titolo del «Giglio magico», la cerchia dei suoi fedelissimi, fiorentini.

Stella sollecita lo stesso presidente del Consiglio: «Chiediamo ufficialmente al premier Matteo Renzi se corrisponda a verità l'indiscrezione stampa che prevede l'organizzazione a Milano del G7 in programma in Italia tra due anni». «Noi - incalza - ricordavamo ben altro, ricordavamo le promesse dello scorso anno del presidente del Consiglio, che dava come cosa fatta la location di Firenze, con tanto di fondi a beneficio della città». Renzi ha taciuto. «Appena il 24 marzo 2014 – ricorda Stella – sui giornali si potevano leggere queste dichiarazioni di Renzi: “Ho proposto al governo di tenere a Firenze il Summit G7 del 2017. L'Italia come sempre in questi casi potrà fare bella figura proponendo ai leader dei Paesi più importanti del mondo il luogo simbolo del Rinascimento”. Ancora una volta, se non ci saranno smentite, sarà evidente che si trattava dell'ennesimo annuncio di Renzi, che ormai ha abituato italiani e fiorentini ai voltafaccia». Renzi e Nardella, per Stella, hanno utilizzato quell'annuncio per fare presa sull'elettorato, promettendo una pioggia di soldi per Firenze con l'organizzazione del G7: «Ci si sarebbero rifatte le strade, l'aeroporto e chissà cos'altro, in un crescendo di promesse». E in effetti è proprio sui problemi dell'organizzazione che si concentra chi prova a spiegare il clamoroso dietrofront. C'è indubbiamente il tentativo di mettere le mani su Milano, il vero cuore politico del Paese che ancora non batte per lui. E c'è anche la presa d'atto di una difficoltà logistica di Firenze, che fa i conti da anni - Renzi ovviamente lo sa - con alcune carenze che la penalizzano. Mancano grandi spazi espositivi: abbondano palazzi meravigliosi, e infatti ha ospitato un vertice bilaterale italo-tedesco, ma il G7 è evento di altra dimensione organizzativa. E mancherebbe ancora un aeroporto con piste in grado di far atterrare decine di voli di Stato in tutte le condizioni. Problemi forse destinati a soluzione, ma non nel breve periodo.

Milano al contrario avrebbe l'area Expo pronta, non in centro ma facilmente raggiungibile, e avrebbe infrastrutture già sviluppate e testate. Ha ospitato un grande vertice a ottobre. E avrebbe soprattutto un appuntamento elettorale in cui far pesare questa clamoroso annuncio.

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