Genova - Due milioni e mezzo di euro: è la richiesta di risarcimento per danno all’immagine fatta dallo Stato complessivamente a carico dei 25 imputati (100mila euro a testa), accusati di devastazione e saccheggio per le violenze di strada avvenute durante il G8 a Genova. Ad avanzarla è stato l’avvocato dello Stato Ernesto de Napoli, parte civile nel processo, al termine della sua arringa, a favore della presidenza del consiglio dei ministri e del ministro dell’Interno. Nell’eventualità invece in cui il tribunale dovesse assolvere alcuni degli imputati dal reato di devastazione e saccheggio, per cui i pm hanno chiesto la scorsa udienza la condanna a 225 anni di carcere, e ritenerli invece colpevoli di resistenza a pubblico ufficiale o violenza, l’avvocato dello Stato ha chiesto, sempre a titolo di danno non patrimoniale, un risarcimento di 30 mila euro ciascuno.
La lista De Napoli ha poi elencato, imputato per imputato, i danni patrimoniali subiti dalle amministrazioni dello Stato da parte degli imputati che variano da circa 83 mila euro (per Marina Cugnaschi, Vincenzo Vecchi e Alberto Funaro) a mille euro. Nel motivare i danni all’immagine subiti dallo Stato il legale ha ricordato la "risonanza planetaria" avuta "dalle gesta scellerate dei violenti" e anche che i disordini siano già stati inseriti nelle enciclopedie alla voce "i fatti di Genova".
L’avvocato si è quindi associato alla tesi accusatoria dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani, cioé che non è compito di questo processo giudicare l’operato delle forze dell’ordine per una ipotetica incauta gestione delle piazze, come sostengono le difese. "Anche se così fosse stato - ha sottolineato - comunque non può infirmare in alcun modo le devastazioni poste in atto dai violenti, colpevoli dei delitti contro l’ordine pubblico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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