Gagliardi incanta la sinistra «Risparmiamo sull’Authority»

«Non creiamo l’ennesimo inutile carrozzone». Alberto Gagliardi torna a tuonare contro le spese inutili del Comune di Genova e contro le aziende municipalizzate volute dall’ex sindaco Beppe Pericu. Un attacco svolto durante i lavori di commissione del consiglio comunale che sembra abbiano attirato anche le simpatie di diversi consiglieri comunali di maggioranza. Il tema del confronto era l’istituzione di una Authority comunale che possa controllare i servizi pubblici e le aziende municipalizzate. «Si tratta di un apparato istituito dalla giunta Pericu nel 2001 - racconta il vicepresidente del consiglio comunale- ma che non ha alcun senso e bisogna capire il perché».
Facendo ordine, la battaglia di Gagliardi inizia proprio sul ruolo delle società a partecipazione comunale che, a detta dell’ex sottosegretario, «creano solo problemi al cittadino e sono un costo per il Comune». «In questo periodo stiamo vedendo come queste società che di fatto svolgono il loro lavoro in un regime di monopolio- racconta l’esponente di Forza Italia-, stiano facendo una politica contraria a quello che dovrebbe essere il loro ruolo: di fatto stanno aumentando le tariffe in maniera indiscriminata approfittando del fatto che non subiscono concorrenza». Detto che cambiare il sistema delle municipalizzate non è cosa semplice, almeno bisognerebbe cercare di limitare i danni ed evitare così la realizzazione di una Authority composta da tre consiglieri comunali «che non hanno possibilità di svolgere alcun ruolo diverso da quello di un semplice consigliere in aula. E allora? Perché il Comune dovrebbe spendere duecentomila euro l’anno per una cosa senza senso?».
Per Alberto Gagliardi sarebbe meglio che ad avere un controllo più diretto sulla aziende municipalizzate sia la stessa giunta comunale con gli assessori di competenza e che allo stesso tempo, per permettere un maggiore controllo da parte della minoranza, venga data la possibilità al consigliere comunale di svolgere il proprio lavoro.

«So che dico una cosa che potrebbe sembrare impopolare - spiega Gagliardi-, ma se i consiglieri avessero uno stipendio fisso il Comune potrebbe lavorare meglio perché non tutti possono dedicarsi a questa attività a tempo pieno».

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