Per Telecom il Brasile resta e resterà un mercato decisivo tanto che il gruppo ha deciso di investire 3 miliardi di euro entro il 2011 per incrementare le sue attività sui servizi Internet a banda larga: lo ha detto il presidente Gabriele Galateri in unintervista a un quotidiano brasiliano. Un evidente segnale lanciato per sottolineare limportanza del Paese sudamericano nelle strategie di Telecom. Del resto Tim Brasil, il secondo operatore mobile in Brasile, ha oltre 30 milioni di abbonati e dato che il mercato italiano è ormai saturo non cè dubbio che il Paese dellAmerica latina sia strategico per garantire la crescita. «Italia e Brasile sono i due pilastri della strategia della Telecom» ha detto Galateri alla Folha de San Paulo. «Gestiamo le nostre operazioni in Brasile come se fosse un mercato domestico, per noi il Brasile è fondamentale e io seguo da vicino landamento delle operazioni», ha detto Galateri, in Brasile per la firma di un accordo con il ministro brasiliano delle tlc, Helio Costa, per preservare le comunicazioni in caso di disastri naturali. «Il mercato è già maturo in Europa, ma in Brasile offre ancora un grande potenziale, in particolare nella banda larga» ha aggiunto. Il presidente ha anche qualificato le voci di fusione di Telecom Italia e Telefonica come «speculazioni di imprese e enti che hanno interesse a destabilizzare la nostra azienda». Il realtà proprio il nodo della fusione è cruciale per i Paesi sudamericani (oltre al Brasile anche lArgentina) dove anche Telefonica è presente controllando il 50% di Vivo, primo operatore mobile. Ma lAnatel si è appena pronunciata dichiarando che tra le attività di Telecom e Telefonica in Brasile non cè collusione.
Resta invece in piedi il ricorso presentato da Telco, la holding che controlla il 24,5% di Telecom, contro il provvedimento della Consob brasiliana che ha imposto ai soci (Telefonica, Mediobanca, Generali, Intesa e Benetton) di lanciare unOpa sulle minorities della controllata brasiliana Tim Partecipacoes.
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