Il gallerista Schubert ucciso per 70mila euro

Aveva dato da vendere a Chigorno, al quale era legato da un rapporto da maestro-allievo, due quadri di un artista isalndese e si aspettava di incassare 70mila euro che l’ex collaboratore non gli avrebbe mai dato

Il gallerista Schubert ucciso per 70mila euro

Ucciso per 70mila euro. Per questa cifra sarebbe stato ucciso Giovanni Schubert, noto esperto d’arte di 76 anni, il cui corpo è stato fatto a pezzi e buttato nel Naviglio a Milano da Matteo Chigorno (nella foto), suo ex collaboratore di 36 anni che ha confessato di aver commesso il delitto. L’omicidio è accaduto al termine di una lite, per una questione di quadri. Chigorno ha ucciso il gallerista, tra i più noti di Milano, a pugni e calci e anche colpendolo con un pezzo di ferro, poi ha fatto a pezzi il cadavere con due coltelli da cucina e l’ha buttato nel Naviglio.

Il dirigente della Squadra Mobile di Milano, Alessandro Giuliano, ha spiegato che i coltelli e il pezzo di ferro sono stati trovati in un box nella disponibilità dell’indagato. Schubert, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva dato da vendere a Chigorno, al quale era legato da un rapporto da maestro-allievo, due quadri di Gudmundur Errò, artista islandese che ha vissuto per qualche tempo a Milano. Dalla vendita il gallerista si aspettava di incassare 70mila euro che l’ex collaboratore non gli avrebbe mai dato. Da qui la necessità di un chiarimento e l’appuntamento a casa di Chigonro alle 19 dell’altro ieri.

Una mezz’ora dopo Schubert avrebbe avvisato la moglie, chiedendole di occuparsi del cane perchè era in ritardo. I famigliari di Schubert, che non lo vedevano rincasare, hanno chiamato Chigorno: l’uomo ha risposto alla prima telefonata, dicendo che il gallerista era già andato via. Poi non ha più risposto. Sempre più inquieti, i famigliari sono andati sotto casa di Chigorno e hanno notato il Suv di Schubert parcheggiato, ormai verso le 4 di mattina. Poi sono andati in questura a denunciare la scomparsa dell’esperto d’arte.

Già in mattinata gli agenti hanno fatto un primo sopralluogo approfondito in via Donna Prassede e in un cestino dei rifiuti vicino a casa di Chigorno hanno trovato uno dei due cellulari di Schubert, sporco di sangue. Hanno eseguito una perquisizione nell’appartamento dell’uomo e hanno trovato un paio di pantaloni con alcune gocce di sangue.

All’inizio Chigorno ha finto di essere all’oscuro di tutto ma, messo alle strette, ha confessato di aver ucciso Schubert in casa e di aver poi portato il cadavere in un box, sempre in via Donna Prassede dove, con due coltelli, ha sezionato il corpo per poi metterlo in

cinque sacchetti della spesa che ha poi gettato in un canale che scorre parallelo al Naviglio pavese. Chigorno ha quindi condotto gli agenti prima al box e poi al canale, dove sono stati recuperati i resti della vittima.

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