La Lega Calcio contro la Corte dAppello di Milano. Limprovvisa battuta darresto sullassegnazione dei diritti tv dei campionati di serie A dal 2010 al 2012 - i primi venduti con le norme della legge Melandri-Gentiloni - non è per nulla piaciuta alle 20 squadre di A, che dalla vendita di quei diritti a Sky avrebbero guadagnato 1.149 milioni di euro: al termine dellassemblea di ieri, la decisione di impugnare il provvedimento di inibizione.
«È un effetto collaterale della Legge Melandri» era stata la prima stoccata dellad rossonero Adriano Galliani, contro la legge varata dal governo Prodi. «Ora ci sono gli avvocati - ha aggiunto Galliani che è presidente dei club di A - e ci sono venti società, vedremo insieme cosa fare. Io ho detto la mia opinione, spero che abbiate capito cosa volevo dire». Magari lo capirà la Melandri..., gli è stato chiesto. «La Melandri - ha concluso lamministratore delegato del Milan - ha fatto una legge e quindi non ha più niente da capire. Resta che questa legge è una legge molto invasiva e come tale provoca danni collaterali». Sulla stessa linea, Leandro Cantamessa, legale e consigliere damministrazione del Milan, che nelle sue vesti di avvocato ha seguito da vicino la stesura del bando della Lega calcio per la vendita dei diritti tv del biennio 2010-12: «Il bando era fatto bene, sono convinto che lordinanza sia proprio sbagliata, poi come andrà a finire non lo so», ha spiegato, aggiungendo che «anche i giudici sono esseri umani e qualche volta sbagliano».
Secondo il presidente del Cagliari Massimo Cellino, che si scaglia contro gli avvocati più che contro il giudice che ha preso la decisione, lintera vicenda «è una vergogna, una barzelletta, una roba poco seria come sta diventando il nostro Paese». «Quali conseguenze aspetto? Rotture di palle, che spettano agli avvocati. Noi ci arrabbiamo con i giudici, ma io - risponde in modo colorito Cellino - mi incazzo con gli avvocati». Quelli della Lega calcio? «In generale, perché - replica - il sistema è fatto per far guadagnare troppo gli avvocati e poco le altre persone».
Nota a margine: la Rai nel frattempo ha acquisito i diritti in chiaro del calcio per i campionati di serie A e B e per la radiofonia per i campionati 2010-2011 e 2011-2012. Per una cifra di 29 milioni a stagione, valore che si è praticamente dimezzato nel giro di poche stagioni.
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