L’autista di papà Kakà suggerisce, qualche giornale italiano raccoglie, gli spagnoli copiano e rilanciano. Nel triangolo dell’affare Kakà, ci sono storie di questo tipo, divertenti se non tradissero la loro origine. Da qualche giorno, tra Milano e Madrid, rimbalzano oltre alle dichiarazioni di Calderon (un giorno di resa senza condizioni, il giorno dopo la resa diventa tattica), anche particolari inesistenti del rinnovo contrattuale tra Kakà e il Milan del quale nessun protagonista ha mai parlato e che l’autista di papà Kakà, l’ingegner Bosco, unico agente del brasiliano, vorrebbe suggerire. Perciò spunta la mina vagante della clausola rescissoria sull’esempio didascalico, pare di capire, del caso Suazo (diverso, molto diverso).
A parte la discutibile conformità del documento in sede Fifa, l’eventuale clausola rescissoria (con cifra gradita solo al Real e all’autista di papà Kakà, magari: 100 milioni di euro) diventerebbe una sorta di cavallo di Troia dentro il contratto blindato fino al 2012. E allora o la cifra tiene conto del valore commerciale e tecnico di Kakà, come succede con Ronaldinho (informarsi al Barcellona, prego), oppure dell’argomento è vietato discutere.
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