In gara anche i progetti dei veicoli del futuro

Universalmente riconosciuto come uno dei più importanti eventi a livello mondiale tra quelli dedicati alle auto d’epoca, il Concorso d’eleganza di Villa d’Este compie 80 anni. Doppia è la festa, quest’anno, a Villa d’Este oggi e a Villa Erba, a Cernobbio, domani, perché anche Bmw celebra l’ottantesimo anniversario della sua prima auto con l’elica bianca e blu, il marchio che sottolinea le origini della casa bavarese come costruttore di motori aeronautici.
La presenza di Bmw prevede la 303, prima auto a montare la grande griglia a «doppio rene», tuttora l’elemento che distingue ogni veicolo di Monaco, insieme alla 502, l’angelo barocco dalla linea che non invecchia, e ai modelli degli anni ’60, come la 2002 e le capostipiti bavaresi del decennio successivo. Pezzo unico è la Bmw 2800 Spicup, concept presentato a Ginevra del 1969, che anticipava di 30 anni la soluzione spider-coupé, oggi interpretata da numerosi coupé-cabrio. Sviluppata da Bertone ispirandosi alle linee tracciate dal conte Albrecht Goertz per la 507, (dalla 2500 ereditava il telaio e dalla 2800 il motore), la Spicup è stata ritrovata lo scorso anno nei Paesi Bassi e dopo un restauro completo, seguito dal collezionista Rolad d’Ieteren, viene in questi giorni esposta per la prima volta al pubblico. Difficile, come sempre, è stata la scelta delle 50 vetture da esporre tra le tante richieste che giungono agli organizzatori ogni anno dai cinque continenti. Viene dagli Usa uno dei pezzi più pregiati dell’esposizione, uno dei tre esemplari della Bugatti Atlantic 57 Sc del 1938, un’icona dell’automobilismo d’epoca, inconfondibile per la linea ribassata, i profili rivettati che corrono lungo tutta la carrozzeria e i finestrini laterali a forma di goccia.
Realizzata sulla base della T57, l’unica auto prodotta in serie dal costruttore alsaziano, l’Atlantic venne disegnata da Jean Bugatti, figlio di Ettore, e l’esemplare esposto a Cernobbio, dopo essere stato fino al 1967 nelle mani del primo proprietario, dal 1988 è entrato a far parte della raffinata scuderia di Ralph Lauren, che per il restauro si è affidato a Paul Russel. La presenza di quest’auto, che attraversa nuovamente l’Oceano dopo 18 anni, potrebbe valere da sola la visita a Villa Erba, dove sarà esposta anche una vettura coeva della Bugatti, un’Alfa Romeo 8C 2900B, berlinetta.
Presentata nel 1935 come erede della 8C 2300, allora una delle auto più veloci al mondo, l’elegantissima berlinetta venne prodotta in soli sei esemplari in un arco di tempo abbastanza lungo. Quello in concorso è del 1938, e nei suoi 70 anni di vita ha viaggiato molto, prima in Europa, poi, nel 1947, negli Stati Uniti, quindi in Sud Africa nel 1980, per poi tornare nel 2005 nel Vecchio Continente, in Gran Bretagna, dove Jon Shirley ha provveduto a riportare la vettura alle condizioni originarie. Affascinanti per le loro forme, i capolavori in concorso a Villa d’Este ammaliano anche per le loro storie, come la Momo Mirage, 2+2 coupé del 1972, uno dei cinque esemplari prodotti di una vettura che nelle intenzioni degli americani Peter Kalikow e Alfred Momo sarebbe dovuta diventare la prima Gran Turismo capace di combinare la sportività di una Ferrari con il lusso e il comfort di una Rolls-Royce. Della Mirage, disegnata da Pietro Frua, se ne sarebbero dovute produrre 25 l’anno, ma la prima grande crisi petrolifera, quella che costrinse anche Ferruccio Lamborghini a passare la mano, stroncò anche l’impresa della Momo, fermando la produzione a cinque esemplari.

Bellezza, rarità, precisione nel restauro di carrozzerie, interni e meccaniche delle cinquanta vetture in concorso saranno valutate già da oggi al Grand Hotel Villa d’Este, da una giuria di esperti che assegnerà i primi riconoscimenti, mentre domani, nella lussureggiante cornice del parco di Villa Erba, a Cernobbio, toccherà al pubblico esprimere il suo giudizio, aggiudicando altri trofei con un autentico referendum. Il prezzo del biglietto di ingresso è di 12,50 euro (8 euro il ridotto).

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