«La gara per Volare doveva essere annullata»

da Milano

È ancora «contendibile» la proprietà di Volare: il Consiglio di Stato, confermando il Tar, ieri ha detto che la gara per la cessione della compagnia andava annullata, ma poiché nel frattempo il contratto di compravendita con Alitalia è stato perfezionato, esso può essere impugnato solo presso la magistratura ordinaria. La situazione dunque è la seguente: Volare appartiene, a tutti gli effetti, all’Alitalia (che ne ha anche consolidato i conti), mentre Air One si riserva di procedere. Maggior chiarezza si avrà dopo la conclusione della procedura per la cessione di Alitalia.
La vicenda, molto complessa, può essere sintetizzata così: alla fine del 2005 fu bandita la gara per cedere la commissariata Volare, che nel marzo del 2006 fu aggiudicata all’Alitalia per 38 milioni; seconda offerta era quella di Air One, 29 milioni. Carlo Toto, proprietario di Air One, affidò ai suoi legali un ricorso che sembrava molto ardito: al momento del lancio della gara - fu la tesi - l’Alitalia era assistita da un prestito-ponte al quale la Ue aveva dato via libera a condizione che quel denaro non venisse utilizzato per lo sviluppo. La contestualità tra il prestito (rimborsato poco dopo) e la semplice partecipazione alla gara fu vista da Toto come una violazione al dettato dell’Ue, e i giudici amministrativi gli diedero ragione.
Nel frattempo Alitalia ha avviato la gestione di Volare, che - dietro il pretesto dell’ingresso nel low cost - interessava soprattutto per la titolarità di 12 coppie di slot da Linate; la conferma è venuta nei giorni scorsi, all’annuncio del progressivo trasferimento operativo di Volare a Malpensa, per consentire all’Alitalia, appunto, di utilizzare i diritti da Linate.

I conti non sono brillanti: nei 10 mesi dell’esercizio 2006 Volare (che comprende anche il lungo raggio charter di Air Europa) ha fatturato 75 milioni e ha perso 14 milioni, con una flotta di quattro aerei di medio raggio e uno di lungo raggio.

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