Il garante Martone: «Ma non ci saranno blocchi selvaggi»

da Roma

Antonio Martone, presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, la trattativa sembra volgere al bello, ma qualche sindacato potrebbe rimanere fuori dall’intesa. E nei giorni scorsi c’è chi ha minacciato il blocco del trasporto aereo. È possibile?
«No, un blocco sicuramente no. Possibile invece che facciano scioperi programmati e nel rispetto delle regole. Cioè con un preavviso di dieci giorni, per una durata di quattro ore la prima volta e di 24 solo a partire dalla seconda, con un intervallo di altri dieci giorni tra una protesta e l’altra. E poi con una serie di collegamenti che devono essere assicurati».
E lei pensa siano sufficienti queste regole a garantire un decollo della Cai senza scioperi?
«Il problema, in generale, è un altro e cioè di quali strumenti dispone la Commissione. Le nostre sanzioni sono limitate, possono arrivare a 25 mila euro a carico della organizzazione sindacale che non rispetta le regole, fino alla richiesta di sanzioni disciplinari nei confronti dei lavoratori».
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha parlato di precettazioni in caso di blocco del traffico aereo.
«Infatti, l’altra possibilità è questa. Quando c’è un pericolo grave di lesione dei diritti delle persone, la Commissione può chiedere al ministro o al prefetto la precettazione. In questo caso la sanzione può arrivare a 500 euro a dipendente per ogni giorno di sciopero fuori dalle regole. Spero comunque che questi siano solo discorsi teorici e in astratto. Anche perché fino ad ora i sindacati da questo punto di vista hanno avuto un comportamento responsabile. Le regole sono state rispettate, così come la tregua estiva che si è conclusa il 5 settembre».
Ma domani (oggi per chi legge, ndr) è già in programma uno sciopero dei Cub.
«Sì, ma è di quattro ore ed è stato programmato da tempo».
Ci sono stati casi recenti di precettazione nel settore aereo?
«Nel febbraio dell’anno scorso, con le assemblee permanenti a Fiumicino. Chiedemmo la precettazione, ma poi la protesta rientrò. Alcuni casi con i controllori di volo. Lì il problema è che poche decine di addetti alle torri di controllo possono bloccare il trasporto aereo su tutto il territorio nazionale».
E i quasi cinquanta voli Alitalia cancellati la settimana scorsa?
«Eventi legati a esigenze tecniche. Cinquanta sono pochi rispetto ai 700 di Alitalia, che rappresentano la normale attività quotidiana».
Lei tempo fa ha chiesto che aziende e sindacati del settore aereo si diano regole proprie per sugli scioperi.
«Sì, il trasporto aereo non si è ancora dato delle regole e quindi valgono quelle provvisorie della commissione».


Magari la nascita della Cai potrebbe essere l’occasione giusta?
«Per il momento mi pare che la priorità sia che trovino un accordo. Meglio che per ora sindacati Compagnia aerea italiana e azienda si occupino degli altri aspetti del contratto».

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