Roma

«Garibaldi amore mio», mille e una risata

Claudio Fontanini

Una piccola storia per raccontare la grande Storia, una divertente parabola su rispetto e tolleranza e una satira antimilitarista «en travesti». «Garibaldi amore mio», il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Maurizio Micheli al Teatro della Cometa con la regia di Michele Mirabella, racconta di Giosuè Borghini, un timido e riservato impiegato pontificio di Senigallia tutto regole ed orari che sogna il trasferimento ad Ancona. Siamo nel 1860 e il protagonista, che nasconde agli occhi della sua piccola comunità un segreto inconfessabile, anzi due - ama gli uomini e ha un debole per i pirati saraceni - sarà vittima di una crudele beffa orchestrata dai giovinastri intolleranti del suo paese.
Eccolo così imbarcato a forza su uno dei piroscafi che portano in Sicilia i Mille garibaldini in un viaggio tragicomico che alterna sgomento ed eccitazione («Tutti per uno, uno per tutti...»), disperazione e inattesa partecipazione. Così, tra baionette e fucili, bandiere e camicie rosse, imposizioni e soldati-poeti, Borghini riuscirà a trovare il suo posto come attendente-governante del generale in persona.
Complice una pericolosa missione per la quale si offre senza indugio (rubare due uova dal contadino siciliano per una frittata), il riservato impiegato entrerà nelle grazie di Garibaldi che arriverà a dedicargli una canzone al chiar di luna.
Forse è solo un sogno ad occhi aperti, ma spingerà Borghini a beccarsi una pallottola per proteggere l’eroe dei due mondi. Svelto, brillante, acuto e originale, «Garibaldi amore mio» mette in scena il trasformismo artistico di un Maurizio Micheli ispirato e in gran forma capace di dare anima e spessore a un personaggio dimesso, eccentrico e vanesio, facendo sfoggio del collaudato vocabolario multilingue (irresistibile il dialogo in franco-pugliese con Borghini travestito da donna che tenta di accedere al feretro di Garibaldi).
Con Micheli in scena fra gli altri anche Claudio Angelini, Marco Belocchi, Anna Casalino, Anna Maria Ghirardelli, Pippo Sollecito, Andrea Benfante e Federico Vigorito. Musiche di Lino Patruno.


Le repliche sono previste fino al 29 maggio.

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