In relazione alle dichiarazioni di venerdì del presidente della Sampdoria Riccardo Garrone per quanto accaduto alla Camera in merito alla legge sui diritti tv del calcio, per cui accusa Forza Italia di aver fatto gli interessi di Berlusconi, vorrei innanzitutto precisare che non è la conferenza dei capigruppo che può legiferare e che a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere è impossibile portare in aula i provvedimenti che non siano stati già approvati in Commissione e la proposta di legge sui diritti tv non era fra questi.
Il presidente Garrone dovrebbe ricordare che gli attuali problemi fra calcio e tv nascono, come al solito, da una legge del governo di centrosinistra in vigore dal 1999.
Sorprende poi che il presidente Garrone strumentalizzi le confuse e contraddittorie vicende del calcio, dove chi non ha peccati scagli la prima pietra, per fare propaganda politica.
È curioso che dall'alto dei clamorosi utili della sua azienda, derivanti anche dagli straordinari aumenti della benzina, stigmatizzi il fatto che il Governo Berlusconi non avrebbe controllato l'inflazione.
Da sampdoriano convinto invito il presidente Garrone se vuol fare politica a scendere direttamente in campo come ha fatto Berlusconi.
Sottosegretario Forza Italia
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