«Gas, ecco i contatori sospetti»

Se A2a non fornisce l’elenco, il Pd scatta le foto ai contatori del gas a turbina. Non solo per dimostrare che ci sono, esistono, ma per invitare i cittadini a osservarli bene e, nel caso li riconoscano all’interno del proprio condominio, «lo segnalino al nostro indirizzo e-mail» (gc.partitodemocratico@comune.milano.it) «per rendere ancora più incisiva la nostra battaglia». Quella, per intenderci, alle bollette gonfiate scoppiata pochi mesi fa. Riassume il consigliere comunale del Pd Aldo Ugliano: «Per stessa ammissione dell’azienda che gestisce i contatori in città, c’è il concreto rischio che i vecchi impianti a turbina aumentino impropriamente il costo del riscaldamento di circa il 16 per cento». Un rischio dunque che corrono migliaia di famiglie, nei 2.359 stabili milanesi con riscaldamento centralizzato. La diffusione della foto, puntualizza Ugliano, «è la conseguenza del rifiuto di A2a di fornire l’elenco dei condomini coinvolti, e all’inerzia del Comune che non intervenendo adeguatamente su una propria società controllata rischia di rendersi corresponsabile».
Lo scorso 27 gennaio, a firma del capogruppo comunale del Pd Pierfrancesco Majorino, dei consiglieri Davide Corritore e dello stesso Ugliano, è già partita una lettera di diffida nei confronti del sindaco e del presidente di A2a Giuliano Zuccoli, e «le segnalazioni via mail dei cittadini renderanno ancora più incisiva la nostra battaglia» insistono. Ugliano fa presente che «nel corso degli anni abbiamo contribuito a orientare i cittadini all’uso del metano, sostituendo le vecchie caldaie. Ora è nostro dovere informarli sui potenziali rischi di una bolletta impropriamente maggiorata, per questo abbiamo chiesto l’elenco dei condomini coinvolti, non certo per favorire questo o quel gestore». Ma dato che dopo sei mesi la risposta non c’è stata («se non l’uso pretestuoso della questione della privacy»), a fine gennaio il Pd ha mandato la diffida all’azienda.

Avvertendo che dopo 15 giorni di silenzio, sarebbe passato alla pubblicazione delle foto per fare in modo che i milanesi vadano a controllare le proprie caldaie. «L’azienda ne sta sostituendo 3-4 al giorno - puntualizza il consigliere - considerando che sono 2,359, è ovvio immaginare che per completare il lavoro serviranno circa 3 anni. Un tempo decisamente troppo lungo».

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