Milano - La guardia di finanza, nell’ambito di un’indagine avviata lo scorso anno dalla procura della repubblica di Milano, sugli strumenti di misura del trasporto e della distribuzione del gas naturale utilizzati in Italia dalle imprese del settore, ha operato un sequestro di documenti negli uffici di varie società operanti nel mercato dell'energia, tra cui società del gruppo Eni, con particolare riguardo alla documentazione a partire dal 2003.
La difesa di Eni Gli strumenti sotto indagine, si puntualizza in una nota del gruppo, sono i cosiddetti misuratori venturimetrici, da sempre utilizzati in Italia e all’estero, e che non incidono sulle misurazioni relative alla bolletta dei consumatori. Per quanto riguarda il gruppo Eni le società coinvolte sono Snam Rete Gas e Italgas. Tra le persone oggetto di indagine, oltre ad altri manager, risulta anche Paolo Scaroni, in qualità di legale rappresentante della capogruppo Eni spa.
Altre perquisizioni Le perquisizioni delle fiamme gialle sono in corso anche a Torino e a Piacenza. Oltre a Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, e altri dirigenti di Snam e Italgas, sono indagati i vertici e i dirigenti di Aem e Arcalgas. Tra questi anche Giuliano Zuccoli, presidente e amministratore delegato dell’azienda energetica milanese. Le accuse ipotizzate dai pm Sandro Raimondi e Maria Letizia Mannella sono a vario titolo truffa, violazione della legge sulle accise, ostacolo all’attività di vigilanza e l’uso o detenzione di misure o pesi con falsa impronta (art 472 cp). Tutte le società coinvolte nelle indagini sono anche state iscritte nel registro degli indagati per la legge 231 del 2001 relativa alla responsabilità amministrativa delle società.
Scaroni: "Siamo Sereni" «Siamo sereni. Le misurazioni oggetto dell’inchiesta sono al centro dell’attenzione di tutte le società operanti nel mercato del gas in Italia e all’estero. Tanto che io stesso, appena giunto in Eni, ho attivato una procedura di verifica sulle misurazioni del gas, avvalendomi di consulenti internazionali specializzati». Così l’ad di Eni, Paolo Scaroni, raggiunto telefonicamente, commenta con l’Ansa l’iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito dell’ inchiesta sulle misurazioni del gas avviata dai pm milanesi. «Peraltro - aggiunge il manager Eni - si fa riferimento a misurazioni su gas non contabilizzato, che è la differenza tra il gas che Eni compra dai propri fornitori e quello che poi rivende ai distributori. Questa differenza, a oggi, rappresenta per la nostra azienda una perdita secca di alcune centinaia di milioni di metri cubi di gas ogni anno.
Mi preme ricordare - conclude Scaroni - che le misurazioni del gas per quanto riguarda la distribuzione cittadina vengono realizzate seguendo rigidamente le indicazioni emanate dall’Authority per l’Energia e il Gas e dai competenti uffici del ministero dello Sviluppo economico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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