nostro inviato
a Kaiserslautern
Una partita monumentale che non è stata macchiata nemmeno da quel giallo rimediato per un fallo a centrocampo. Quando lItalia soffre, Rino Gattuso è tra i migliori perché ci mette grinta e determinazione. Ma il suo racconto di quegli interminabili secondi finali fa capire la sofferenza e la tensione che ha provato anche lui: «Posso dire con sincerità che cosa ho pensato quando Francesco è andato al dischetto? Me la sono fatta sotto al posto suo ammette il giocatore milanista -. Avessi dovuto tirare io, mi avrebbe preso un infarto. In quel momento ho pensato: poverino Francesco, ha solo tutto da perdere. Alla fine lho ringraziato: avesse sbagliato quel rigore, lavrebbero massacrato. Ripeto, al posto suo mi sarebbe preso un infarto». E rivela un retroscena, forse nemmeno catturato dalle immagini televisive. «Ho abbracciato Hiddink per caricare la tensione. Quasi alla fine gli davo uno schiaffo, non mi ricordavo più che era lui. Ma con il tecnico olandese ho un ottimo rapporto, ci siamo incrociati tante volte».
Due gli episodi chiave del match: lespulsione di Materazzi e il rigore di Totti. Gattuso ha una sua teoria sulle due decisioni del direttore di gara: «Larbitro ha sbagliato a cacciare Marco, il rosso mi è sembrato esagerato. Ma il rigore, se non ci fosse stata quellespulsione, secondo me non lavrebbe dato. È quello che in gergo si chiama rigoretto». Sulla scelta della formazione, il centrocampista rossonero rivela: «Ancora con questa storia dei titolari? Alla vigilia avete fatto quel casino con Lippi, lui si è arrabbiato e se lè presa con noi. Io ci ho pensato a lungo su chi avrebbe potuto far giocare, ma alla fine non ci ho capito niente nemmeno io».
Partita maledetta, sembrava andare tutto storto, compreso il fatto del giocare dieci contro undici per quasi un tempo. Forse per questo a Gattuso non è venuto in mente il precedente negativo del 2002.
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