Geithner non crede alla recessione-bis: «Deficit da tagliare»

Non ci sarà una seconda ondata di recessione negli Stati Uniti, pronostica Tim Geithner, anzi l’economia continuerà a crescere seppur lentamente nel corso dei prossimi dodici-ventiquattro mesi. Osserva tuttavia che le imprese americane sono «molto prudenti», e dunque la creazione di posti di lavoro non è veloce quanto l’amministrazione vorrebbe. Il tasso di disoccupazione in giugno è sceso al 9,5% rispetto al 9,7% di maggio. Ma molte aziende, ad esempio la Johnson & Johnson, hanno annunciato per luglio nuove riduzioni di personale.
Il segretario al Tesoro Usa fa il punto della situazione, nel corso di due interviste televisive. Definisce «incoraggianti» i segnali che giungono dall’economia, anche se ammette che «il cammino da percorrere è ancora lungo». Geithner conferma l’impegno della Casa Bianca a ridurre il deficit federale. In questa prospettiva, annuncia che i tagli fiscali per i contribuenti più agiati, quelli con reddito annuo superiore ai 250mila dollari, non saranno prorogati nel momento in cui arriveranno in scadenza alla fine di quest’anno. «Pensiamo che questa sia una decisione responsabile, perchè dobbiamo dimostrare al mondo di essere una nazione che vuole fare progressi nella riduzione del disavanzo nel lungo periodo», spiega il segretario al Tesoro.


L’amministrazione Usa giocherà un ruolo anche nella ripresa del mercato immobiliare privato, sostiene Geithner: «Non conserveremo Fannie Mae e Freddie Mac (le due agenzie di finanziamento dei mutui collassate nel 2008, ndr) nella forma attuale, ma - aggiunge - aiuteremo comunque gli americani a comprare casa».

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