Cronache

Gela, sterminata una famiglia a colpi di pistola

Nel Nisseno un'intera famiglia è stata sterminata a colpi d'arma da fuoco. Uccisi moglie, marito e figlio di 13 anni. La dinamica dell'agguato fa pensare a un raid punitivo

Gela, sterminata una famiglia a colpi di pistola

Gela - Un'intera famiglia sterminata a colpi d’arma da fuoco nel nisseno. I sicari hanno ucciso una donna di 45 anni, il figlio di 13 anni e il marito cinquantenne. I corpi della madre e del ragazzino sono stati trovati in una casa rurale di contrada Desusino a circa 15 km da Gela. L’uomo è stato ucciso mentre era sul trattore che si è ribaltato. Le vittime sono state assassinate con vari colpi alla testa. La famglia sarebbe originaria di Licata. Le vittime sono Filippo Militano, 48 anni, agricoltore, la moglie Giuseppa Carlino, di 45, e il figlio Salvatore, di 13. I carabinieri inizialmente avevano scoperto nel casolare solo i corpi della donna e del ragazzo. Successivamente, nel corso di una perlustrazione nelle campagne circostanti, hanno individuato anche il cadavere del capo famiglia che secondo gli investigatori sarebbe stato il vero obiettivo dei sicari.

Un raid punitivo La dinamica dell’agguato lascia pensare a un vero e proprio raid punitivo. I killer hanno fatto prima irruzione nella casa rurale, uccidendo la madre e il figlio rispettivamente con sei e cinque colpi di pistola. Poi sono andati alla ricerca di Filippo Militano, che stava arando il suo terreno con un trattore. Alla vista dei sicari l’agricoltore forse ha tentato la fuga, ma il mezzo si è ribaltato e l’uomo è stato raggiunto e crivellato di colpi.

Per gli investigatori è un rebus È un rebus per gli investigatori la strage avvenuta stamane in una villetta di campagna in contrada Desusino, nel territorio di Butera (Caltanissetta). Non trova infatti alcuna spiegazione plausibile lo sterminio della famiglia Militano, originaria di Licata, che non ha alcun collegamento con la criminalità organizzata. Filippo Militano, 48 anni, agricoltore incensurato, non aveva mai avuto problemi con la giustizia; la moglie Giuseppa Carlino, 45 anni, era una casalinga, mentre il figlio Salvatore, di 13 anni, frequentava la terza media. La famiglia si era trasferita da qualche giorno nella casa di campagna di Butera per le vacanze estive, lasciando l’abitazione di via Napoli a Licata, dopo che il figlio aveva terminato la scuola. Filippo Militano, piccolo proprietario terriero che si occupava dei propri possedimenti, viene descritto a Licata come una persona perbene, un onesto lavoratore che divideva il suo tempo fra la campagna e la famiglia.

Intanto gli investigatori hanno diramato a tutte le sale operative una nota di ricerca urgente di una Fiat Punto. A quanto pare l’utilitaria sarebbe stata vista allontanarsi da alcuni testimoni subito dopo la strage

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