da Gela (Caltanissetta)
C'era un insolito parterre, ieri, a un convegno del «Correntone» dei Ds, a Gela: il presidente del gruppo parlamentare al Senato, Cesare Salvi, firmatario della mozione di minoranza al prossimo congresso nazionale, il deputato nisseno, Angelo Lo Maglio, l'assessore comunale ai servizi sociali, Paolo Cafà e Francesco Di Fede, 77enne suocero del boss mafioso Daniele Emmanuello, latitante da diversi anni. Di Fede è pure intervenuto al dibattito che si è svolto dopo l'illustrazione della mozione congressuale.
Il suocero del mafioso latitante di Gela ha invitato l'assemblea e l'intero partito a non votare per il sindaco, Rosario Crocetta (Pdci-L'Unione), alle prossime elezioni comunali di maggio, perché avrebbe «rovinato la sinistra a Gela». In evidente imbarazzo, nessuno dei dirigenti diessini locali ha replicato a Di Fede, malgrado il partito abbia confermato ufficialmente il proprio sostegno alla ricandidatura di Crocetta.
Gela, suocero del boss zittisce anche Salvi
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