Roma«In questo momento e soprattutto dopo la disponibilità dimostrata dal governo lo sciopero è diventato inutile». Antonio Marsilia, segretario generale della Federazione Cisl università, è stato il primo, in accordo con Francesco Scrima responsabile del settore scuola Cisl, a revocare lo sciopero indetto per venerdì.
Marsilia, quando avete deciso di invertire la rotta?
«Quando il ministro dellIstruzione Mariastella Gelmini ha mostrato una concreta apertura nei nostri confronti. Ci ha chiesto di sederci con lei a un tavolo di confronto per lavorare insieme allo scopo di arrivare a una riforma di ampio respiro per il sistema universitario e che sia il più possibile condivisa. Unofferta che non andava respinta».
Revocare uno sciopero quando manca una manciata di ore allo stop non è una scelta facile soprattutto se si divide il fronte sindacale...
«Lincontro con il ministro è davvero servito ad abbattere quel muro contro muro che oramai andava avanti da settimane e non ci avrebbe portato da nessuna parte. La Gelmini ha mostrato una vera disponibilità al dialogo ed era nostro interesse coglierla».
Ha contribuito anche il decreto sul reclutamento e il diritto allo studio che sblocca in parte il turn-over?
«Certo in quel provvedimento ci sono elementi positivi ma va comunque migliorato e corretto».
Dove?
«Noi condividiamo con il ministro la necessità che finalmente si premi il merito e dunque che vengano sostenuti gli atenei virtuosi. Però dobbiamo tutti partire allo stesso punto. Andrebbe rivisto il meccanismo sullo sforamento del tetto del 90 per cento per le spese destinate al personale che automaticamente esclude molte università dallo sblocco. Direi che bisogna trovare una formula per alleggerire questo punto e mettere in corsa tutti gli Atenei».
Ma condividete lallarme del governo sulla moltiplicazione delle cattedre e dei corsi di laurea?
«Abbiamo tutte le criticità dellUniversità davanti ai nostri occhi e siamo stati noi per primi a segnalarli più volte ai vari governi che si sono succeduti. Chiediamo sia una riforma dello stato giuridico del personale docente sia una riforma del reclutamento. I concorsi vanno divisi tra associati e ordinari. Bisogna poi dare ai ricercatori la possibilità di avere una carriera interna».
In questo momento la Cgil appare isolata. Anche se non riguarda direttamente la revoca dello sciopero nel settore universitario Epifani accusa gli altri sindacati di mostrarsi troppo accondiscendenti con il governo.
«Ovviamente rispetto lautonomia e le decisioni di ogni singola organizzazione.
Inutile scioperare?
«Non è inutile in senso assoluto. Lo è però in questo momento davanti allapertura della Gelmini».
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