RomaParte la riforma della scuola del ministro dellIstruzione Mariastella Gelmini che vuole coniugare buonsenso e rinnovamento, tagliando gli sprechi. A volte non sono i progetti grandiosi a provocare le vere rivoluzioni ma piccole sostanziali modifiche che però fanno la differenza. Nel riordino dei cicli scolastici varato ieri dal consiglio dei ministri oltre alle novità più evidenti e macroscopiche il ministro ne ha annunciata una che può sembrare soltanto unovvietà e invece può diventare il simbolo di una piccola grande rivoluzione allinsegna del rigore, certo ancora tutta da compiere. Lora di lezione dovrà essere tassativamente di 60 minuti. «Il governo è attento alla razionalizzazione delle risorse - dice la Gelmini -. Dunque vigileremo affinché lora di lezione rispetti i 60 minuti pieni e non diventi di 50 in modo che aumenti sia il numero delle ore lavorate sia quello delle ore insegnate». In molti istituti, non in tutti, infatti lora è progressivamente diminuita fino a perdere dieci minuti. Se si calcola la perdita su cinque ore per sei giorni alla settimana si scopre che vengono meno circa 180 ore allanno di insegnamento così per prassi consolidata.
La Gelmini ha poi sostanzialmente confermato quanto annunciato nelle scorse settimane. Il prossimo anno scolastico si parte con le novità per materne, elementari e medie. Per il riordino delle superiori invece bisognerà attendere il 2010. «Nella primaria il modello di riferimento educativo resta il maestro unico - dice il ministro -. Alle famiglie la libertà di scegliere tra diversi orari: 24, 27, 30 o 40 ore. Il tempo pieno verrà incrementato e gestito con due docenti che copriranno rispettivamente 22 e 18 ore».
Per venire incontro alle esigenze delle famiglie e delle donne che lavorano viene garantita lopportunità di anticipare liscrizione alla scuola dellinfanzia a due anni e mezzo. Nessuna variazione per linsegnamento della lingua inglese nella primaria: unora in prima, due ore in seconda, 3 ore a partire dalla terza. Anche nelle medie il quadro è invariato: 3 ore di inglese, 2 ore per una seconda lingua comunitaria. Per gli alunni stranieri che ne hanno bisogno potranno diventare due ore di italiano. «Anche la riforma delle superiori parte subito ma abbiamo ritenuto opportuno lasciare un anno di tempo alle famiglie per orientarsi e ai dirigenti scolastici per adeguarsi - spiega la Gelmini -. Stiamo approntando un piano di comunicazione per spiegare come cambierà la nostra scuola auspicando un clima di serenità e confronto».
Come già anticipato ieri dal Giornale i Licei diventano sei: Classico, Scientifico, Artistico, Linguistico, Scienze Umane (ex magistrali) e la novità assoluta del Musicale e Coreutico. In tutti i Licei ci saranno due lingue straniere obbligatorie e sarà dato più spazio allinglese che anche al Classico si studierà per cinque anni. Molto atteso il riordino dei Tecnici. «Ogni anno dai Tecnici escono con un diploma circa 135mila ragazzi mentre la richiesta da parte del mondo delle imprese è superiore, circa 200mila unità - spiega il ministro -. Mettiamo ordine dove oggi regna una gran confusione e riportiamo linsieme ad una visione organica per capitalizzare le migliori esperienze». Dunque due settori, Economico e Tecnologico, e undici indirizzi contro le centinaia di corsi attuali. Tra le principali novità per le Superiori la possibilità di fare stage nelle aziende al quinto anno. Nei tecnici allultimo anno linsegnamento di una delle materie sarà impartito in inglese. Potenziamento generale della matematica e delle scienze ma nessuna abolizione del latino.
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