da Roma
Maestro unico, valutazione della condotta, educazione civica a partire dalle elementari. A tutte queste novità per la scuola Montecitorio dice sì con 280 voti favorevoli. Ora la parola passa al Senato che ha tempo fino al 31 ottobre per approvare definitivamente il decreto. Un provvedimento snello che vuole rispondere in modo immediato ed efficace a quelle che il ministro dellIstruzione, Mariastella Gelmini, ha definito vere e proprie emergenze come il fenomeno del bullismo e lo scarso livello di apprendimento degli studenti.
«Siamo ad un passaggio importante e ad un cambio di epoca per la scuola che diventa unagenzia di formazione e non un ammortizzatore sociale», dice il ministro subito dopo il voto della Camera.
Molto critici tutti gli interventi dellopposizione. Duro e puro quello del leader dellItalia dei Valori, Antonio Di Pietro, che ha parlato di «grembiulini della P2» a proposito del ritorno della divisa. Immaginifico quello dellex ministro della Pubblica istruzione del governo Prodi, Giuseppe Fioroni, che ha citato Aldo Moro ma pure Guerre Stellari ed «il lato oscuro della forza». Allaccusa di aver lasciato poco spazio alla discussione in Parlamento la Gelmini risponde in modo netto. «Proposte dellopposizione non ne ho viste, ho soltanto ascoltato delle bugie - denuncia il ministro -. Alla sinistra più che fare proposte interessa fare controinformazione».
E proprio sulle mistificazioni della sinistra si è concentrato anche lintervento di Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl. «In questo decreto non ci sono lettere di licenziamento ma invece laumento del tempo pieno del 50 per cento», precisa Bocchino rivolto allassemblea, accusando pure la sinistra di «sfruttare i bambini portandoli a manifestazioni politiche».
Ma il tam- tam dei sindacati è partito: sciopero generale per il 30 ottobre. In tutti gli istituti la mobilitazione è in atto. Già da settimane vengono distribuiti volantini anti-Gelmini per coinvolgere genitori e bambini nella protesta e molti genitori segnalano che durante le riunioni di classe alcune insegnanti, invece di parlare del programma e delle iniziative relative allanno in corso, «indottrinano» le famiglie sulla pericolosità dei provvedimenti del governo.
«Non comprendo i motivi dello sciopero laddove servirebbe uno sforzo comune nella direzione di migliorare la qualità della scuola - dice la Gelmini -. Gli insegnanti oggi hanno stipendi bassi bisogna lavorare insieme per il reclutamento ed una carriera che non esiste».
I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda rispondono compatti con lo sciopero e dicono no prima di tutto al ritorno del maestro unico.
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