Roma - "Quest’anno grazie all’introduzione del
maestro prevalente e l’abolizione delle copresenze nella scuola
primaria 50.000 bambini in più avranno il tempo pieno: 35.000 in
prima elementare e gli altri dalla seconda in poi". Lo ha detto a
palazzo Chigi il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini,
durante una conferanza stampa in cui ha illustrato le novità
dell’anno scolastico alle porte. "Grazie ai dati fornitici dall’ufficio statistica del ministero
dell’Istruzione - ha spiegato Gelmini - ora la verità viene a
galla: il disastro preannunciato dalla sinistra, a seguito della
riforma della scuola primaria approvata dal Governo, non si è
verificato".
Aumentano le classi a tempo pieno Il Miur ha comunicato che saranno 36.508 in tutto le classi a
tempo pieno, con un aumento del 2% in termini assoluti (dell’8%
in termini relativi) rispetto all’anno precedente: ciò significa
che nella scuola elementare verranno attivate 2.191 classi di
tempo pieno in più rispetto all’ anno scolastico precedente,
1.505 solo in prima elementare grazie all’introduzione del
maestro unico e all’eliminazione delle compresenze. "Non è vero - ha continuato il ministro - che le famiglie
italiane sono state private del tempo pieno. Anzi, in alcune
regioni ci sono stati incrementi significativi. Mai si era
registrato un aumento così alto di offerta del servizio da un
anno all’altro".
A differenza degli altri anni, quando l’incremento maggiore si
registrava in regioni come la Lombardia, l’Emilia Romagna e il
Piemonte, quest’anno gli aumenti di classi a tempo pieno si
registrano nelle regioni del Sud: in Sicilia, Puglia, Sardegna,
regioni in cui tale modello era meno diffuso rispetto a realtà
come la dove il servizio è storicamente più richiesto.
"No a ora di religione multiconfessionale" Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha detto oggi che
"non è corretto" trasformare l’insegnamento della religione a scuola in un’ora in cui si insegnino altre
fedi in maniera paritetica, sostenendo che l’insegnamento della religione così com’è "va
salvaguardato".
Sull’argomento, al centro di una polemica tra Chiesa e una parte del mondo politico, è intervenuta
anche la Cei dicendo di non essere a favore dell’insegnamento "multiconfessionale".
"Carriera prof si farà con o senza opposizione" Il ministro dell’Istruzione ha fermamente intenzione di portare a termine la
riforma che porterà ad introdurre dei nuovi sistemi selettivi e
lo sviluppo della carriera professionale tra i docenti italiani:
il responsabile del dicastero dell’Istruzione lo ha ribadito
durante la conferanza stampa, tenuta a palazzo Chigi, dove ha
illustrato le novità dell’anno scolastico alle porte. "La carriera dei docenti - ha detto Gelmini - è un tema che
questa legislatura intende sicuramente affrontare: in parlamento
sono già depositati due provvedimenti di legge molti simili
realizzati uno dal centro-destra ed uno dal centro-sinistra.
L’0cse ed il buon senso ci chiedono una riforma sia del
reclutamento sia della carriera professionale".
Senza entrare nei dettagli, il ministro ha sottolineato che è
giunto il tempo di "far seguire i fatti alle parole. Potremmo
fare una riforma bipartisan che - ha sottolineato - duri più di
un singolo governo".
Il ministro manda però all’opposizione un chiaro messaggio: "in
ogni caso - ha detto Gelmini durante la conferenza stampa - se
sul nuovo stato giuridico dei docenti non ci sarà un consenso
trasversale la maggioranza saprà comunque assumersi le sue
responsabilità".
Le proteste dei precari "Vogliamo solo lavorare", "Perchè i dodici punti di
una supplenza valgono meno dei dodici punti di un incarico?":
è quanto si legge su cartelli e striscioni che gli insegnanti
precari sventolano in una manifestazione contro i provvedimenti
della Gelmini, organizzata da Flc Cgil, davanti al ministero
dell’Istruzione.
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