Gelo record, decine di soccorsi agli animali

Etcì, etcì! E’ uno dei suoni della neve, che fa starnutire il micio, procura mal di pancia e disagi intestinali al cane, non consente agli uccellini di beccare neppure una briciola, come indica il pettirosso che, secondo un’antica tradizione popolare, quando vola sui balconi indica che le nevicate sono in arrivo all’orizzonte. L’Enpa milanese registra almeno una trentina di segnalazioni quotidiane in questi giorni di gelate saturnine, di persone che si danno da fare per salvaguardare la salute degli animali, non solo randagi ma anche di casa, perché alcuni proprietari dimostrano di non saper gestire i loro quattrozampe in queste atmosfere di condizioni estreme. Molte chiamate riguardano proprio il fido nel cortile, lasciato con molta imprudenza alla catena, senza una cuccia o altri sistemi di protezione.
Sono tra le più insistenti tra l’altro e le più accorate, secondo gli operatori dell’ente deputato a proteggere la fauna: denunciano la mancanza d’amore di padroni che vedono nel cane soltanto lo schiavo cui far fare la guardia, senza riservargli la benché minima attenzione d’affetto. Se ne accorgono soprattutto i bambini, a quanto pare i più preoccupati e attenti alla natura.
«I piccoli dimostrano una forte sensibilità verso gli amici pelosi e pennuti - dicono dall’Enpa -. Abbiamo dovuto diffondere uno stratagemma per sfamare gli uccelli e loro ci mandano le fotografie, contenti che funzioni anche per prendere un contatto con volatili che non conoscono». Si tratta di una palla fatta con la reticella dei limoni, riempita di un impasto di margarina, frutta secca, frutta fresca, granaglie e semi. Appesa sul balcone attira merli, pettirossi e codibugnoli, tipi di uccellini che raramente si avvicinano alle case. Ma ora lo fanno volentieri, non potendo trovare il cibo in altro modo.
Allarmate anche le gattare milanesi. La loro preghiera è che si trovi al qualche sistemazione al calduccio per le colonie libere di felini, soprattutto per i cuccioli che non sono avvezzi a questo genere d’atmosfere, perché non è vero che tutti i gatti possano resistere ai climi siberiani. Non dimentichiamo che la loro origine è nel deserto. Vanno facilmente soggetti a malattie polmonari, dal raffreddore alla broncopolmonite, che può essere letale. In gramaglie, tra stallattiti e ghiacciate, anche i pennuti che vivono nell’acqua. Molte le operazioni di soccorso da parte dei volontari dell’Enpa di anatre e cigni, intrappolati negli stagni e nei laghetti dei parchi.
E per quanto concerne gli amici casalinghi, non mancano le raccomandazioni degli esperti. Il danno maggiore per i quattrozampe non sono le temperature estreme, ma il passaggio brutale tra caldo e freddo. Se gli umani non resistono al piacere di vedere giocare il loro compagno in mezzo alla neve, abbiano almeno l’accortezza di abituarlo in modo graduale.

Giocare a palle di neve con micio e fido può essere molto divertente, ma non bisogna immergerli nella coltre bianca all’improvviso, appena portati fuori dai venti e passa gradi dell’appartamento, altrimenti si è costretti, una volta rientrati, a sentirsi quell’«etcì» tipico del nasino intasato. E’ risaputo che nei gatti il naso è una delle parti più delicate e a questo proposito non è bene lasciarli dormire sui termosifoni, perché ad essere danneggiato è proprio quel punto più bagnato del loro corpo.

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