«Le borse? Credevo fossero di un altro». Che la difesa di Tatum Bell non fosse la sua specialità, si sapeva: è un running back, ruolo dattacco del football americano di chi corre con la palla per fare più yard possibili; ma quelle parole sanno più di bambino beccato con le mani nella marmellata che di un professionista.
Quando Tatum ha saputo che i Detroit Lions avevano ingaggiato Rudi Johnson, suo stesso ruolo, non ci ha visto più e si è vendicato a modo suo. Proprio nei minuti in cui il nuovo acquisto veniva presentato alla stampa, ha preso tutto ciò che riguardava il rivale: borse Gucci, «mutande e calzini compresi» ha detto Johnson, vestiti e portafoglio (fornito di 200 dollari) lasciati incustoditi. Poi ha dato compito a unamica di riconsegnarli il giorno seguente, ovviamente vuoti.
Ma non aveva fatto i conti con le telecamere a circuito chiuso: una volta lanciato lallarme del furto, sono stati visionati i filmati e il colpevole è stato immediatamente individuato.
Bell, allora, ha provato a giustificarsi con la più banale delle scuse, ma presto è dovuto capitolare. «Mi ha detto che una ragazza aveva portato la mia borsa da lui. Una storia senza senso: quindi ha provato a scusarsi dicendo che si pentiva», le parole del derubato.
Una brutta storia per Bell, licenziato dalla società, ora senza squadra. Se non altro eviterà guai giudiziari, Johnson non si rivolgerà alla polizia. Ma ha ancora un dubbio: «Ancora non capisco cosa se ne farà delle mie mutande e dei miei calzini».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.