Economia

Gemina, fumata nera per Save Vicina l’intesa con i Benetton

Incontro tra Marchi e Romiti. I veneti: soci a pari diritti

Angelo Allegri

da Milano

Alla fine l’incontro tra Enrico Marchi, presidente di Save, e Pier Giorgio Romiti, amministratore delegato di Gemina, c’è stato ieri, nella tarda mattinata. Ma i diversi rinvii (almeno un paio) non sono di fatto serviti ad avvicinare le parti. Il numero uno della società che gestisce gli Aeroporti di Venezia ha presentato le linee guida di una possibile collaborazione con gli scali gestiti da Adr (al 51% di Gemina). Romiti da parte sua ha confermato la disponibilità a condurre una trattativa in parallelo a quella, ormai in dirittura d’arrivo, con il fondo Clessidra e con la famiglia Benetton. Ma proprio questo appare ormai lo scoglio decisivo. Marchi ha detto di non poter accettare posizioni subalterne a quelle dei due nuovi soci e si è riservato di riferire al proprio consiglio di amministrazione la nuova situazione. Ai veneti non piace la presenza dei Benetton che con le loro quote di controllo degli Aeroporti di Torino e Firenze potrebbero di fatto ridimensionare il ruolo dello scalo veneziano.
La strada appare dunque aperta per la trattativa tra gli uomini del fondo Clessidra, guidato da Claudio Sposito, i vertici di Schema 28 (Benetton) e i Romiti. Pier Giorgio Romiti ieri avrebbe escluso una chiusura del negoziato a brevissimo termine. In realtà secondo alcune fonti vicine alle parti l’intesa potrebbe arrivare già la prossima settimana. Il progetto di massima prevede un ingresso in Miotir (la finanziaria dei Romiti, prima azionista di Gemina) di Clessidra, dei Benetton e, con una piccola quota, di Capitalia (la cui presenza è stata richiesta dai Benetton e da Clessidra). Alla fine ciascuno dei tre soci maggiori avrebbe circa un terzo della società. L’aumento di capitale previsto per il momento è di 100/120 milioni ma l’ammontare preciso è ancora da definire ed è legato all’entità delle quote di Gemina che Miotir sarebbe chiamata a rilevare. Tra i soci del patto di sindacato che controlla Gemina per il momento sono dati in uscita Edison, Pirelli e il gruppo Pesenti, per quote complessive di poco superiori al 7 per cento. Bisognerà però tener conto anche di eventuali diritti inoptati dell’aumento di capitale in programma, pari a circa 150 milioni, legato all’acquisizione delle quote di Sensi e Falck in Adr. Tra le possibilità allo studio c’è poi la fusione tra Miotir e Gemina. Quanto a Marchi ormai le sue possibilità di manovra appaiono limitate. Ed è possibile che Save debba iniziare a considerare la quota (10,4%) in Gemina come semplice partecipazione finanziaria. Da questo punto di vista la giornata di ieri non è stata per i veneti negativa.

In Borsa il titolo ha fatto scintille attestandosi a fine giornata intorno a 2,08 euro (+3,88%).

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