Generali parte alla conquista dell’India

Il 70% del fatturato del gruppo assicurativo è realizzato all’estero

Laura Verlicchi

da Milano

Generali sbarca in India. Il gruppo assicurativo ha siglato ieri l’accordo per la costituzione di una joint venture per i rami vita e danni con Pantaloon Retail, il più importante gruppo indiano nella distribuzione al dettaglio. Da sempre caratterizzata da un forte interesse internazionale, Generali realizza così uno degli obiettivi indicati pochi mesi fa, in occasione della presentazione del piano industriale 2006-2008: estendere cioè la presenza in aree ad alto potenziale di crescita.
Sergio Balbinot, che guida il gruppo Generali insieme a Giovanni Perissinotto, spiega le ragioni della scelta: «I Paesi emergenti ospitano l’86% della popolazione mondiale, producono il 23% della ricchezza ma generano appena il 12,3% dei premi vita e il 10,4% dei premi danni dell’industria assicurativa mondiale. Tra le economie emergenti la Cina e l’India offrono certamente il maggior potenziale di crescita». E in Cina Generali, confermandosi il gruppo finanziario più internazionale del nostro Paese (il 70% del fatturato è realizzato all’estero), si è affermata fin dal 2005 come prima joint venture straniera del mercato, superando anche il gigante statunitense Aig. Ora tocca all’India: la nuova joint venture, che avrà sede a Mumbai e assumerà il nome di Future Generali, sarà partecipata, come previsto dalla normativa indiana, al 26% da Generali e per il restante, attraverso le società di distribuzione Pantaloon Retail e Pantaloon Industries, da Future Group. Le aspettative di crescita per il settore assicurativo sono molto forti: circa il 15-20% annuo per il prossimo triennio. «L’India è un Paese molto giovane - spiega l’amministratore delegato di Future Group, Kishore Biyani - con il 60% della popolazione sotto i trent’anni. Persone che vanno nei nostri negozi e centri commerciali - quest’anno saranno circa cento milioni, e saliranno a 180-200 milioni entro l’anno prossimo - e diventeranno i nuovi acquirenti di servizi assicurativi».
Con un capitale complessivo iniziale di due miliardi di rupie (pari a 45 milioni di dollari o poco più di 35 milioni di euro), Future Generali potrà operare, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni dall’Irda (Insurance Regulatory and Development Authority), su tutto il territorio indiano attraverso due compagnie separate Vita e Danni.
Ma l’impegno in Asia non distoglie Generali dal suo tradizionale interesse per l’Europa centro-orientale.

L’ultima - per ora - tappa è stata l’acquisizione, siglata nel marzo scorso, della maggioranza del capitale di Delta Osiguranje, prima compagnia assicurativa privata in Serbia, che porta a otto i Paesi della «nuova Europa» in cui Generali è presente (ci sono anche Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Polonia e Croazia) attraverso il coordinamento di Generali holding Vienna.

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