Generali, Perissinotto trova l’appoggio dei fondi

Anche i consiglieri di Assogestioni nel cda delle Generali hanno deciso di prendere posizione in difesa del management della compagnia dopo gli attacchi del vicepresidente Vincent Bollorè. Cesare Calari, Carlo Carraro e Paola Sapienza, «prendono atto con preoccupazione delle dichiarazioni del vice presidente Bollorè apparse sul Corriere della Sera» ed «esprimono solidarietà e apprezzamento per il management della compagnia» oltre a esprimere «soddisfazione per gli eccellenti risultati ottenuti nel 2010». Ieri era stata la volta di alcuni azionisti, quali De Agostini e Effeti, oltre che Della Valle, già da tempo critico rispetto alle posizioni dei soci francesi.
E oggi si apre una settimana delicata per gli equilibri finanziari, ormai in forte movimento. Lo scontro in Generali potrebbe contagiare Mediobanca, dove i francesi hanno il 10% e sono decisivi per la stabilità della banca d’affari già da otto anni. E alcuni dei protagonisti si vedranno domani, al consiglio d’amministrazione di Rcs, per l’esame dei conti 2010 del Corriere e delle altre testate della società editoriale. In Rcs sono presenti sia Mediobanca, sia Generali e sul tappeto c’è la realizzazione del nuovo piano industriale e la riduzione dell’elevato debito del gruppo. Ma anche i residui del dibattito, aperto da Della Valle, sulla sorte delle quote di capitale detenute, appunto, da Generali e Mediobanca.
Ma in settimana si risolverà anche l’importante riassetto del gruppo Ligresti, con il ritorno di Unicredit al centro del sistema degli equilibri finanziari. Tra domani e mercoledì si riuniscono i cda di Unicredit e Fonsai che dovrebbero sancire l’ingresso della banca milanese nel capitale della compagnia dei Ligresti con una quota vicina al 7%, attraverso la partecipazione all’aumento di capitale. Così, la presentazione dei conti di Unicredit di mercoledì a Londra diventerà l’occasione per misurare la forza della banca guidata ora da Federico Ghizzoni, che il vicepresidente Fabrizio Palenzona ha chiaramente candidata come protagonista delle prossime partite finanziarie, compresi gli eventuali aggiustamenti nel patto di Mediobanca (da disdettare entro fine settembre) o nelle Generali. Anche perché, dopo l’operazione Fonsai, Unicredit si troverà azionista forte e ben rappresentato in una società che detiene il 3,8% di Mediobanca, il 5,4% in Rcs e un po’ meno del 2% nelle stesse Generali. E Fonsai dovrebbe svelare anche le intenzioni rispetto al progetto Citylife, cioè deciderà se esercitare o no l'opzione di vendita a Generali della quota del 27,2% del capitale della società titolare del progetto di riqualificazione del vecchio polo fieristico di Milano.

Una volta acquisita la quota Ligresti, Trieste salirebbe al 68,5% in Citylife. La compagnia sarebbe affiancata da Allianz che manterrebbe il 31,5%. Per Fonsai il valore della quota è stimato nell’ordine dei 60-70 milioni.

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