A guardare i conti delle Assicurazioni Generali, da molti considerate un buon «termometro» della fiducia di Piazza Affari, la fase acuta della crisi delleconomia mondiale sembra alle spalle. Nel terzo trimestre Trieste ha quasi raddoppiato lutile netto a 390 milioni (+85,4%), spingendo il risultato dei nove mesi a quota 894 milioni. Più in alto di quanto ottenuto nellintero 2008 ma, ed è laltro volto dei conti approvati ieri dal consiglio di amministrazione del Leone, basta spostare il confronto su settembre dello scorso anno per imbattersi in un crollo del 46,4% dopo 240 milioni di svalutazioni.
In ogni caso i dati trimestrali hanno battuto le stime degli analisti e il presidente Antoine Bernheim ha aggiunto che lanno si concluderà con un risultato netto «in crescita rispetto al 2008», indipendente dagli eventuali capricci dei listini. Tra gli altri dati di bilancio, nei nove mesi il gruppo ha raggiunto premi totali per 50,4 miliardi (più 1,5%) mentre il risultato operativo si è attestato a 2,9 miliardi, in calo del 14,2 per cento.
Malgrado la fine dellaccordo di bancassurance con Intesa Sanpaolo, a sostenere i conti è stato soprattutto il settore Vita (34,2 miliardi di premi; più 2,3%) mentre i Danni (16,2 miliardi; meno 0,2%) sono stati frenati dalla debolezza del comparto e dellRc Auto. Generali ha poi ottenuto una crescita della nuova produzione Vita in termini di premi annui equivalenti a 1.033 milioni (+11,1%). Il combined ratio (97,9%) ha però pagato il terremoto dellAbruzzo e il maltempo che ha colpito Francia ed Est Europa. Laltro «motore» dei conti del Leone è stata la ripresa dei listini azionari: il patrimonio netto in tre mesi è, infatti, risalito a 13,6 miliardi. Un risultato dovuto alla politica di investimenti scelta da Trieste che, anche durante la crisi, ha mantenuto il peso delle azioni prossimo all8% del portafoglio contro il 4-5% di concorrenti come Axa o Allianz. Nella pancia del Leone ci sono, oltre a Intesa e Telecom, quote di Enel ed Eni e delle straniere Philips, Total, Gdf-Suez, Sanofi-Aventis e Banco Santader.
«Chiudiamo con soddisfazione un terzo trimestre in forte crescita nonostante il contesto macro-economico, con una buona ripresa della produzione sia nei rami vita che danni - ha aggiunto Bernheim -. Abbiamo raggiunto questo importante risultato grazie alla capillarità delle nostre reti distributive, alla diversificazione geografica e al raggiungimento di importanti obiettivi di riduzione dei costi.
Questa mattina la parola torna alla Borsa. Ieri il titolo ha chiuso in progresso dello 0,75% in attesa della trimestrale.
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