In gennaio l’inflazione scende all’1,7%: mai così bassa dal ’99

da Milano

I prezzi calanti del petrolio, ma non solo: a riportare in gennaio le lancette dell’inflazione italiana all’1,7% annuo, indietro quindi di oltre sei anni (all’agosto 1999), hanno anche contribuito i «listini» più leggeri di alberghi, ristoranti, spettacoli e ricreazione. Per gli analisti, non si tratta di un fatto episodico, anche se resta l’incognita del recente recupero delle quotazioni del greggio, mentre le associazioni dei consumatori sottolineano come ancora una volta le rilevazioni del paniere Istat risultino uno specchio deformante della «dura realtà» delle famiglie. E la Confcommercio, oltre a chiedere una «riduzione immediata» delle accise su gasolio e benzina, invita la Bce a interrompere la catena di rialzi dei tassi.
Il modesto aumento mensile (più 0,1%) ha allontanato l’Italia dalla media di Eurolandia, dove il carovita è rimasto stabile all’1,9% il mese scorso, ed è stato il frutto delle robuste contrazioni subite dai listini carburanti (meno 1,8% la benzina verde, meno 2,4% il diesel), il cui peso all’interno del paniere è peraltro cresciuto rispetto al 2006 (da 6,3 a 8,2%), e dal generale deprezzamento dei beni energetici e tecnologici (meno 4,4%), tali da compensare i rincari nel settore alimentare (più 2,6%). Un aiuto è comunque arrivato anche dai prezzi delle attività ricreative, spettacoli e cultura, rimasti invariati, e quelli di alberghi e ristoranti, saliti solo dello 0,2 per cento. Gennaio è stato però anche il mese della revisione del costo di alcuni servizi tra cui i pedaggi autostradali, aumentati del 2% sia su base mensile che su base annua, sia del canone tv, aumentato del 4% a livello congiunturale e tendenziale. In crescita anche il costo dei trasporti ferroviari: l’aumento delle tariffe ha portato a un più 5,9% su base mensile e a un più 6,4% su base annua.
Ed è proprio prendendo spunto da questi rincari, che «falcidiano i redditi delle famiglie», che Adusbef e Federconsumatori tornano a invocare l’adozione di un «paniere il cui peso rappresentano la realtà dei consumi per fasce di reddito». Una richiesta che sarà parzialmente accolta: a breve, l’Istat introdurrà panieri differenziati, ma le rilevazioni non avranno cadenza mensile, bensì semestrale o annuale.

La Confcommercio concentra invece la propria attenzione su un doppio versante: quello governativo, con l’invito a tradurre in un alleggerimento delle accise su benzina e gasolio la diminuzione del prezzo dei carburanti; e quello Bce, sollecitata a tener conto del fatto che l’assenza di rischi inflazionistici non dovrebbe motivare ulteriori aumenti del costo del denaro.

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