Genoa-Milan si gioca, ma non è festa per nessuno

(...) partecipazione agli eventi sportivi da parte delle famiglie, che hanno diritto ad assistere ad uno spettacolo sano».
I poliziotti hanno avuto certezze anche rispetto all’applicazione di tutte le norme volte ad assicurare l’incolumità dei cittadini e degli operatori di polizia e sono poi tornati a rivolgere un appello al pubblico di entrambe le società: «Si confida nel senso di responsabilità delle tifoserie affinché la manifestazione possa essere un evento di festa e possa rappresentare un esempio per i prossimi incontri».
L’unica voce critica rimane quella del Silp- Cgil che si dice perplesso e stupefatto dalla scelta dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive di aprire una trasferta così rischiosa ai rossoneri ma ricorda che oggi «la categoria farà il proprio dovere con responsabilità».
Politica in vetrina. Chi, invece, sembra aver voluto approfittare dell’evento per calcare differenze politiche e incapacità amministrative sono state le istituzioni genovese e ligure. Il sindaco di Genova Marta Vincenzi e il presidente della Regione Claudio Burlando non hanno utilizzato parole di distensione ma sottolineato l’ipotetico errore del ministro dell’Interno. Se per Claudio Burlando si tratta di «una grave imprudenza di Roberto Maroni», per Marta Vincenzi Maroni ha ignorato l’importanza che l’evento impone.
L’irresponsabile ministro non avrebbe risposto ad una lettera che il Comune di Genova ha inviato mercoledì scorso. «C’è un piano di blindatura che non ci fa bene - spiega Vincenzi -. Per il solo spostamento dei cassonetti si spendono 60mila euro. E chi li paga? Non certo il ministero». Per Burlando, invece, non si può pensare di superare una situazione aperta da 15 anni in pochi giorni, con una scelta improvvisa». «Semmai - prosegue il governatore - si doveva annunciare la decisione di vedere di nuovo insieme le tifoserie per preparare le città».
Leonardo «State sereni». A cercare di stemperare i toni ci ha provato ieri il tecnico del Milan Leonardo che si augura come «questa esasperazione avrà una fine». «Sono consapevole di cosa sta succedendo - spiega -e mi auguro che si verifichino problemi».
Niente festa per il «Ferraris». Il club di tifosi «Figgi do Zena», posizionato nel settore distinti, ha deciso di rinviare la grande festa organizzata per i 99 anni dello stadio. «Eravamo pronti - si legge in una nota - a festeggiare lo stadio con una grandissima torta da offrire ai genoani che entravano allo stadio, ma non ci sono più i presupposti per fare festa.

I Figgi do Zena danno piena solidarietà al Genoa Club for Children (che non potrà ospitare i bambini nel settore 5, per il quale la questura ha vietato l’accesso, ndr) e organizzeranno una grande festa per lo stadio, ma insieme a loro, i bambini, quelli che un domani tuteleranno la storia del nostro stadio e lotteranno per una libertà, come quella di mandare allo stadio dei bambini a tifare Genoa».

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