Genoa: il punto, poi la rivoluzione rossoblù

(...) quella più difficile, nella sua Georgia: «Da una parte mi spiace, e ringrazio tutti, il Genoa, il Milan, i tifosi, i compagni, gli avversari. Dall’altro sono emozionato perché ho deciso di impegnarmi in politica. Sarà la partita più importante della mia vita, per la libertà e la democrazia del mio paese, la Georgia. Lì sono nato, lì batte il mio cuore - spiega il difensore -. Il mio sogno è che i miei figli crescano in un Paese libero e democratico, un Paese che abbia la libertà di stare in Europa e nella Nato».
Il suo addio al calcio non sarà purtroppo accompagnato dal doveroso tributo a un campione che ha vinto tutto, perché gli spalti del Ferraris saranno desolatamente vuoti. Questa sera il Genoa sconterà la seconda giornata a porte chiuse, ma i tifosi si ritroveranno fuori dallo stadio per far comunque giungere ai giocatori il loro incitamento. In campo invece si sentiranno soprattutto le indicazioni di mister De Canio che ha passato l’ultima seduta di allenamento a provare schemi e a chiedere ai suoi ragazzi la massima attenzione, soprattutto in difesa e sulle palle inattive, vero incubo del genoa di quest’anno. Tutti convocati, ad esclusione dei convalescenti Constant, Bovo e Antonelli, e degli squalificati Palacio e Kucka.

La formazione più probabile è quella che vede la riedizione di una difesa a quattro (Mesto e Moretti esterni, Kaladze e Granqvist centrali), Biondini, Belluschi, Rossi e Sculli a innescare Jankovic e Gilardino. Per quello sporco, ultimo punto.

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