Cronache

Il Genoa soffre, poi si esalta e tutto diventa azzurro Criscito

Il Genoa soffre, poi si esalta e tutto diventa azzurro Criscito

Essere o non essere. In terra danese, il Genoa per qualche minuto ha provato anche ad essere amletico, passando in svantaggio nel primo tempo, ma alla fine il gol del Principino Criscito ha permesso alla squadra di Gasperini di passare il turno, qualificandosi per il gironcino di Uefa.
Eppure qualche spettro sembra esserci. La serata inizia male per Gasperini che deve rinunciare a Crespo: durante il riscaldamento l'argentino è stato costretto a fermarsi per un problema ai flessori e al suo posto viene inserito Figueroa. E come se non bastasse dopo 10 minuti perde anche Juric per un forte trauma facciale dopo una testata di Djemba Djemba che lo obbliga al trasferimento in ospedale per gli accertamenti. Ma il Genoa, pur meno brillante dopo la terza partita in una settimana, c'è, e prima con Figueroa poi con Sculli va vicino al gol. La squadra rossoblù tiene bene il campo, tanto che bisogna aspettare 18' per assistere alla prima occasione dell' Odense: gran tiro di Ruud da destra, Criscito mette in angolo. L'occasione più ghiotta capita però sul piede di Milanetto che colpisce il palo con un tiro da fuori. L'Odense preme ma non troppo e che la serata non sia fortunata si capisce quando al 2' minuto di recupero del primo tempo arriva il gol dei padroni di casa: Andreasen va a saltare sull'angolo ma Figueroa devia per primo il pallone segnando l'autogol. La partita per il Genoa si complica: i danesi accelerano alla ricerca del raddoppio, mentre i rossoblù provano soprattutto a colpire in contropiede. Così alla fine ci pensa ancora il difensore-goleador: Criscito che all'8', dopo aver raccolto un assist di Zapater, colpisce di sinistro e, con una deviazione di mano in scivolata di un avversario, trova il pareggio. La partita scivola via: l'Odense continua a premere ma senza troppa convinzione e il Genoa ottiene una meritatissima qualificazione.
Amelia: voto 6. Nulla può sull'autogol di Figueroa. Inoperoso.
Papastathopoulos: voto 6,5. Partita praticamente perfetta fino alla metà del primo tempo quando dal limite commette fallo su Caca, regalando una punizione ghiotta all'Odense. Si fa prendere dall'ansia in occasione dell'autogol di Figueroa, deviando in angolo un pallone non pericoloso.
Biava: voto 6. Sbaglia poco o nulla.
Moretti: voto 6. Bene nell'anticipo, male sull'1-1 si fa saltare dall'attaccante dell'Odense rischiando troppo.
Rossi: voto 6. Non è quello della gara con la Roma ma si guadagna la sufficienza.
Zapater: voto 7. Si conferma uno dei migliori acquisti della campagna estiva, è suo l'assit per il gol di Criscito.
Juric: sv. Sfortunato. La sua partita dura appena 10': Djemba Djemba lo colpisce al volto con una testata. Paura in campo, il croato sviene, poi riprende conoscenza e viene trasportato in ospedale (13' pt Milanetto: voto 6. Va con la marcia scalata rispetto ai compagni, ma il piede è sempre quello giusto e infatti al 36' con il destro colpisce la base del palo. Troppi palloni persi).
Criscito: voto 7. Fa il suo dovere, chiudendo bene in anticipo, poi quando sembra in leggero calo segna il gol del pareggio.
Mesto: voto 5,5. L'ex reggino è meno preciso rispetto al match con la Roma. Giornata storta e la squadra ne risente. (32’ st Palacio sv)
Figueroa: voto 6. Sostituisce all'ultimo Crespo, ma dopo pochi minuti va subito vicino al gol con un gran destro. Si rivede al 36' con una bella girata che finisce alta. (37’ st Kharja sv)
Sculli: voto 6,5. Solito motore d'attacco, va vicino al gol all'8' poi soprattutto corsa e assist.
All. Gasperini: voto 6,5. Sceglie di non optare per il turn over schierando, defezioni a parte, la migliore squadra possibile.

Non è una delle serate migliori, ma anche se il gioco non è quello di sempre la forza di volontà della sua squadra fa la differenza.

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