Genova un anno dopo lha presa sottotono. Sarà il momento politico difficile per il Pdl genovese, sarà quel che sarà ma ieri mattina al Teatro della Gioventù, per ricordare la figura di don Gianni Baget Bozzo non si contavano più di una cinquantina di persone. Levento costruito dal direttore di Ragionpolitica.it Alessandro Gianmoena ha visto il coinvolgimento dei parlamentari liguri del Popolo della Libertà, consiglieri regionali e comunali. È mancata la «base», la gente comune. Il ricordo no, quello è rimasto vivo in chi si è alternato sul palco a testimoniare quello che don Gianni ha trasmesso. Da Roma è arrivato il messaggio di Silvio Berlusconi che ha ricordato il ruolo chiave dellideologo di Forza Italia anche nella nascita del Pdl richiamando tutti allunità nel partito, lo stesso Gianmoena lo ha ricordato come un «don Chisciotte alternativo ad una cultura dominante, quella di sinistra, quella del pensiero unico».
Nei giorni scorsi era atteso anche Claudio Scajola che venerdì ha, invece, preferito disidire la sua partecipazione al convegno limitandosi ad un messaggio scritto letto alla platea dal coordinatore regionale del partito Michele Scandroglio: «Come uomini - scrive Scajola - dobbiamo molto a don Baget Bozzo, anzitutto per averci offerto una lucidissima riflessione filosofica, teologica e sociale sullesistenza umana. Ma gli dobbiamo molto anche come politici». Scajola ha ricordato la vittoria politica della libertà grazie a Silvio Berlusconi e al coinvolgimento ideologico di Baget Bozzo ricordando: «Don Gianni è uno dei pensatori politici più interessanti del secolo scorso. Convinto di un legame tra politica italiana e disegni del cielo.
A lato delliniziativa discussioni anche sul futuro del partito in Liguria. Da tutti i parlamentari emerge la stessa linea: «È il momento della compattezza assoluta».
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