Genova non ha bisogno di un veneziano

(...) e rischia di essere una pedina di una partita cruenta all’interno del Partito democratico e dei Ds in particolare, nell’eterno dualismo fra Marta Vincenzi e Claudio Burlando. Con l’aggravante di avere la benedizione di Prodi, di cui l’ex sindaco di Venezia (per un solo mandato, peraltro) è un fedelissimo. Insomma, un grande esperto del Nord-Est c’entra come i cavoli a merenda nel maggior porto del Nord-Ovest, oltre che d’Italia. E non basta andare a cena con i terminalisti e gli operatori per essere perfetti per guidare l’Autorità Portuale. Abbiamo già fin troppi parlamentari paracadutati in Liguria (penso, su tutti, al diniano Italo Tanoni e a Ferruccio Saro eletto nelle liste azzurre, mai più visti, nè sentiti dopo aver preso i voti a casa nostra), per poterci permettere di metterci in casa anche un gentilissimo signore veneziano che però non c’entra nulla con Genova e con la Liguria. Sarebbe come mettere un genovese all’Autorità portuale di Trieste. Vi sembra una buona idea?
Detto questo e detto che Costa è il meno adatto dei candidati, è proprio tutta la terna proposta da Comune, Provincia e Camera di commercio che andrebbe presa e buttata.

Come è possibile considerare l’Autorità Portuale - il posto più importante di Genova, più ancora del Comune - come una sede dove riciclare politici che non hanno avuto miglior fortuna altrove? E come è possibile che tanta gente che ha criticato la gestione di Giovanni Novi (a volte, anche con elementi di ragione, per carità), taccia di fronte a una terna simile, tutta politica e tutta dello stesso partito? Dove sono gli indignati speciali in servizio permanente effettivo? Dove sono i paladini dell’antipolitica e i censori della casta nel momento in cui la politica prova a mettere pesantemente le mani sul porto? Dove sono i consiglieri comunali dell’Ulivo che presentano interrogazioni urgentissime sul tema «atteggiamento dell’Autorità portuale nei confronti di alcuni organi di stampa e comunicazione»? Siamo certi che è questo il problema più grave di Genova oggi?
Ci torneremo nei prossimi giorni. Ma lo stesso partito che esprime presidente del Consiglio, presidente della Regione, presidente della Provincia e sindaco, ora vuol mettere un suo uomo in porto. Fosse pure il Nobel per la portualità, non va bene.

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