Genova ricorda i «Giochi coi fiocchi»

Genova ricorda i «Giochi coi fiocchi»

A poco più di un mese dal via ufficiale della XX edizione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, esce in libreria «Giochi con i fiocchi», il racconto di ottantadue anni di emozioni a cinque cerchi su neve e ghiaccio.
Scritto dai giornalisti Fabio e Luca Masotto (edito da Lo Sprint, in via Corsica, a Genova) il volume raccoglie in 302 pagine «storie, personaggi e cifre delle Olimpiadi invernali da Chamonix 1924 a Torino 2006». Il libro presenta quindi un Torino ’06 tutto da scoprire, a cominciare dalla storia delle precedenti 19 edizioni delle Olimpiadi invernali, passando per le biografie di tutti i presidenti del Cio, alla descrizione e alle regole delle singole discipline. La parte finale del volume invece è dedicata alle curiosità, ai medaglieri, con uno sguardo su Vancouver, sede dei Giochi bianchi 2010.
«Giochi con i fiocchi» narra vicende umane e sportive di 111 atleti rappresentativi, ripercorrendo suggestioni dettate dalle imprese e dai costumi che lo sport si è dato in sincronia con l'evoluzione dei tempi. Ogni edizione, poi, è inserita nel suo momento storico tramite una cronologia dei maggiori eventi mondiali, sportivi e non, di quegli anni. Per ogni Olimpiade, sono riportati i medaglieri completi, le foto storiche delle singole edizioni e significativi profili dei campioni, italiani e stranieri, che hanno segnato indelebilmente la storia dei Giochi in bianco. Il libro, che si trova in tutte le librerie al prezzo di 20 euro (o sul sito www.losprint.com/giochiconifiocchi.htm), senza volere essere una vera e propria rassegna enciclopedica delle Olimpiadi di neve e ghiaccio e dei suoi protagonisti, è dedicato a chi ha intenzione di rivivere emozioni che il tempo non può cancellare.
E poi ci sono le curiosità, le più belle da leggere e da scoprire. Nel 1924 a Chamonix la consegna ufficiale delle medaglie si è svolta il 5 febbraio, quando però numerosi atleti erano già tornati in patria. Alla fine è stata una premiazione senza premiati.
Nel 1928 a Saint Moritz invece la gara dei 50 chilometri di fondo è stata caratterizzata soprattutto da repentini cambiamenti di clima. La prova è cominciata quando la temperatura era vicina allo zero per concludersi ad oltre 20 gradi dopo cinque ore di prove.


Le curiosità non sono mancate nemmeno nei tempi più recenti; ai Giochi del ’76 ad esempio viene ricordato soprattutto il «caro fiamma»: il carburante, infatti, utilizzato ogni giorno per tenere accesi i due bracieri con la fiamma olimpica avrebbe consentito di riscaldare ben mille 200 appartamenti. Chissà quale sarà l’evento più strano di Torino 2006? Alla prossima edizione.

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