(...) 10.30 a Genova nevicava sì, ma mica tanto, come a dire: «Preparatevi che adesso arriva la bufera». Macché. Già ieri mattina son bastate tre-ore-tre di nevicata decisa per mettere la città in ginocchio. Ma certo è tutta questione di punti di vista. I trasporti visti dallAmt per esempio erano tutta unaltra cosa rispetto ai trasporti (non) visti dalla gente per strada. Così, per dire, mentre i dirigenti comunicavano che «il 17 non è fra le linee problematiche», in corso Europa cera la gente che faceva lautostop perché di 17 non se ne son visti per ore. Lazienda si è corretta solo dopo: «Sì, è che tutti i mezzi sono fermi in via Tagliamento perché cè una lastra di ghiaccio». Ecco, il ghiaccio.
«Gli spargisale sono in azione» diceva Merella alle 14. Dove, non si sa. Uno è stato avvistato in zona Brignole solo alle 16,15. Di certo devono aver dimenticato i marciapiedi, vacci a camminare senza ramponi. Ieri lAmi, lazienda mobilità infrastrutture, ha messo le mani avanti: «Oltre 100 mezzi erano pronti con le catene, ma nelle prime ore della mattinata erano costretti a viaggiare senza perché le condizioni erano ancora buone». A fine giornata erano 400 i bus «incatenati», soprattutto sulle zone collinari. Ma che giornata. Fra via Albaro e Sturla allora di punta cera una coda che nemmeno in centro a Natale. Bisognava arrivare in piazza Leonardo da Vinci per capire perché: 12 mezzi incolonnati a motore spento al lato della strada per due ore, dalle 12 alle 14, «perché non abbiamo le catene a bordo e ci han detto di fermarci che cè ghiaccio» spiegava affranto un autista. Del resto i mezzi in viaggio era inutile aspettarli, perché lAmt ha tolto dalla strada gli autosnodati e i mezzi più piccoli si son riempiti a straripare, impossibile salirci. I più arrabbiati erano i cittadini di Granarolo, che lì i bus non riuscivano ad arrampicarsi e le auto non potevano andare in giù né in su: «Linee con limitazioni di percorso» recitava la nota di Amt per elencare i mezzi, una ventina, che avrebbero saltato fermate o non sarebbero mai giunti al capolinea da Begato a Oregina, da via delle Ginestre a Borgoratti. Risultato: anziani in balia del bus che non passa, ragazzi che non riescono a tornare a casa da scuola.
Esasperata, la gente alla fine ha deciso di andare a piedi: prendere il taxi era unimpresa, il numero perennemente occupato, il tassametro a far mille giri nel traffico in tilt. I treni, poi: unora e mezza per arrivare da Chiavari a Genova, due ore a Brignole ad aspettare di partire per Savona, e poi i convogli sopressi. Per leccezionale nevicata Trenitalia ha allestito un centro per le criticità, cè solo da sperare che diventi permanente visto che sui binari la neve è il problema minore. E a proposito. Ieri le Ferrovie hanno annunciato di aver fatto scattare il «piano neve». Eccolo: molti treni verranno soppressi. Quali? Quanti? Non si sa. Le Ferrovie sanno solo che «potrà verificarsi un maggiore affollamento dei treni».
Genova sotto la neve, Tursi nella bufera
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