Dopo 5 mesi la giunta di Tursi rischia il capolinea alla Gronda

(...) sviluppo sostenibile e dell'impatto ambientale dell'opera - ha scritto il sacerdote -. Il sindaco Doria sulla Gronda vuole approfondire e richiama tutta la maggioranza. L'alternativa è possibile!».
Se il primo cittadino sta cercando di intervenire nella vicenda facendo da mediatore tra le parti, il capogruppo della Federazione della Sinistra in consiglio comunale Antonio Bruno ha cercato di mettere sull'avviso il Pd: «Non è con improbabili minacce che si risolvono i problemi di Genova. Il partito Democratico minaccia la giunta Doria ben sapendo che, in caso di nuove elezioni, dovrebbe perdere tutti i suoi assessori, di fronte alla ineluttabile vittoria del candidato Cinque Stelle».
Ma la partita dei Tursi non passa solo per la Gronda di ponente. All'interno dei gruppi di maggioranza c'è forte insofferenza nei confronti di una giunta comunale che si sarebbe mossa poco. Dall'inizio dell'attività amministrativa, come è stato sottolineato anche dai gruppi di centrodestra nelle scorse settimane, la squadra di Doria ha deliberato con il contagocce: bilancio di previsione 2012, delibera d'indirizzo su Amt, un mutuo di 40 milioni per finanziare opere pubbliche, la riorganizzazione della Protezione civile. Un po' poco per non pensare che i malumori non siano legati solo alla Gronda.

E, sempre che si riesca ad uscire da questa impasse, non è detto che l'esperienza di Doria a Tursi possa superare la prossima primavera. Se i dati delle elezioni politiche dicessero che i democratici in città possono contare su uno zoccolo duro di elettori, nel Pd potrebbero anche decidere di staccare la spina e riportare Genova al voto.

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