le analisi dei lettori

2DESTRA DIVISA TRA BEGHE INTERNE
La vittoria di Doria? In fondo

ai genovesi va bene così
Egregio Dottor Lussana, questo risultato elettorale era prevedibile, chi non ricorda quanto è stato difficile trovare un candidato? All’ultimo momento è saltato fuori (un certo) Vinai, cosa si sperava? Volutamente è stato dimenticato lo spirito di Forza Italia, tutti correvano con liste, cosiddette, civiche e questo è stato il risultato. Ai genovesi piace così: code nei posti sociali, ospedali, assistenza agli anziani, prossimo mancato assegno per pagare l’affitto delle famiglie più povere, servizio dei trasporti che fa schifo, in compenso multe a non finire sulla soprelevata, sicurezza personale zero, in compenso circolazione a rischio nel centro storico, specie nelle ore serali, asili che non rispondono alle esigenze dovute, questo e altro hanno saputo offrire le varie giunte di sinistra ma ai genovesi tutto ciò piace, il nuovo offrirà magari matrimoni gay. Evviva. Tutto questo perché la destra per beghe interne non ha saputo presentare un candidato. Per finire un consiglio all’ex assessore Scidone visto che ora avrà più tempo, faccia una capatina nei mercatini delle pulci e se dovesse trovarla si compri una bella lippa. Un pensiero a Storace: quando è venuto a Genova chi è quel genio che le ha portato siffatta donzella? Lo cacci via a pedate!
Mi dicono che a Pra stanno lavorando sui fanghi della Stoppani (esattamente da Villa de Mari a Voltri lato mare) i lavoratori corrono dei rischi che ne pensa la Asl? Tra l’altro i fanghi contenevano esacromo in misura superiore dello 0,5 contrariamente a quanto era stabilito.

2POLITICI AUTOREFERENZIALI
Genova città dei diritti,

prima però ci sono i doveri
Leggevo attentamente l’articolo di Gian Luca Fois: ha perfettamente ragione. Nei confronti con le persone, qualsiasi esse siano ma escludendo gli ultrafedeli di qualche idea, nonostante i disastri che quella idea abbia provocato, il coro unanime è che i politici pensano solo al loro interesse, usando, se possono, la gente. È evidentissimo il loro «fare», molto lontano da quello che qualsiasi amministratore dovrebbe avere. E questo concetto è ripetuto continuamente in ogni luogo e da chiunque. Quali reazioni possono avere le persone? È logico chiederselo e capire. Parlando della nostra città, possiamo riflettere, anche velocemente e vedere in quale baratro è sprofondata? A parte la crisi globale, da quanto la possibilità di lavoro è minima? Ma chi ha trattenuto le Aziende che se ne sono andate? E chi ha favorito le nuove opportunità di lavoro proposte? Non scendiamo a particolari vergognosi. È verissimo che prima vengono gli interessi politici di parte ed è verissimo che le necessità della gente (eccetto di qualcuno che può portare voti) non esistano minimamente. Ma quando mai?
Chi decide di impegnarsi in politica, deve abbandonare i suoi interessi personali e vivere in mezzo alla gente, perché è per questo che dovrebbe fare il politico. Accanto ad un progetto politico costruttivo e adeguato, che blocchi e risollevi il declino di questa, che era una grande città, ci vogliono interventi. E non ci vogliono sempre e solo grandi capitali. Iniziamo a togliere sprechi, che tutti vediamo, favoritismi, opere inutili, come ci sono in tutti i settori. È vero ciò che nei giorni scorsi, ripetevano sul bus alcuni:... «Genova città dei diritti»... ma quali diritti e per chi? E prima dei diritti ci sarebbero i doveri! Si spera che persone come Fois, moderate, rispettose degli altri, possano scendere in campo, senza cambiare e attuare il rispetto dovuto ai cittadini, che stanno vivendo un lungo periodo buio.
Luisa Costa
2LETTERA AL SENATORE MUSSO
Ostaggio del proprio ego

ha diviso anime e persone
Caro Senatore Musso hai ricercato il nostro ed il mio consenso per il ballottaggio, lo hai sollecitato e quando hai avuto la certezza che avevi ottenuto un appoggio, seppur piccolissimo, hai chiuso il «canale» (lo immaginavo!). Sai che hai avuto il mio voto! Sono andato a votare apposta per poi poterti dire «io ho fatto» quanto civicamente era giusto, perché ho una sola parola con la mia città. Sai che da molti mesi mi ero riproposto di non votare la tua presunzione o l’alterigia, ma sai altrettanto bene che alla fine sono un combattente di squadra, perché io amo veramente la mia città e piuttosto che farla distruggere e saccheggiare ancora dalle sinistre darei il voto a chiunque. Hai deluso molti con i tuoi salti mortali a destra e a manca, hai affabulato le platee, hai dato prova di essere un solista eccelso, hai dato prova che i poteri forti ti hanno dato i mezzi per fare 2 anni di campagna elettorale al massimo della forza economica, hai dato prova che... hai solo combattuto per te stesso. Leggerò sui giornali le tue prossime prodezze per recuperare un «posto al sole sulle rive del Tevere», per abbeverare la tua sete di personalismi sapendo che il tuo ego smisurato ha sovrastato le tue grandi capacità e che invece di essere il grande salvatore dei diritti, hai salvato solo i tuoi diritti ed i tuoi privilegi.
Mi auguro che questo risultato qualunque sia non ti faccia supporre di essere il leader dei moderati, visto che hai sostenuto il contrario, mi auguro che la carriera che ti sei prefissato si fermi qui, perché tu non hai portato la città al ballottaggio, hai solo diviso persone ed anime in funzione dell’ego del quale sei ostaggio.
Andrea Cambiaso a titolo personale
2L’IMPORTANZA DEI MUNICIPI
La politica Pdl sul territorio
timida e ben poco «virile»
Caro Lussana, ho letto con piacere l’articolo di Gian Luca Fois che ha fatto una diagnosi della situazione «Genova» assolutamente corretta, a mio parere e di numerosi amici. Bisogna davvero ripartire da zero, diventare costruttivi e creare un’unione fra le persone.

Sono d’accordo che finora la politica del Pdl sul territorio sia stata timida e «Poco virile». Giusto quando scrive che bisogna fare la politica della porta accanto. Ed anche il suo pensiero sull’importanza dei municipi mi sembra giustissima. Bravo Fois!
Mercedes Galeotti Calissano

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