La carriera di Valentina e Andrea? Costruita tra gli ulivi dei nonni

Dai nonni ai nipoti, un amore per la terra tramandato da generazioni che ha saputo diventare un fiore all'occhiello per il settore in Liguria grazie alla capacità di due giovani fratelli di Diano Marina, in provincia di Imperia, che hanno riconvertito le loro vite per proseguire l'antica tradizione di famiglia riuscendo ad attualizzarla al massimo. Dei veri e propri imprenditori della terra Valentina e Andrea Mantello, che gestiscono l'azienda agricola «Véggia Dian».
Valentina e Andrea, che oggi hanno 33 e 37 anni, hanno cominciato la loro esperienza una decina di anni fa dopo aver scelto di abbandonare le loro precedenti attività. Lei lavorava come cameriera e poi in una gelateria, lui era un cuoco qualificato ed appassionato. Ma più della passione ha vinto l'amore per i sei ettari di terreno divisi tra la coltura di verdura e frutta e per l'allevamento di capre, conigli, asini e polli. «Ma non ci siamo voluti fermare a quello - racconta Andrea Mantello -. Così sette anni fa abbiamo deciso di aprire anche un agriturismo attualizzando al massimo la nostra offerta. Siamo contadini dentro, perché in mezzo alle fasce siamo cresciuti e sarebbe stato un peccato abbandonare tutto: però alla coltivazione abbiamo voluto aggiungere altro».
La vita dell'agricoltore ai giorni nostri non è solo stare dietro ad animali e coltivazioni ma aggiornarsi continuamente, curare la vendita dei prodotti ed il marchio della propria azienda. Così i fratelli Mantello, aiutati dalla loro mamma con il contributo di quattro dipendenti, hanno anche aperto un negozio nel pieno centro di Diano Marina dove vendono le loro produzioni: «Marmellate, verdure sott'olio, ed il nostro olio: taggiasco al cento per cento - spiega Andrea -. Ogni anno ne produciamo dai quindici ai venti quintali e lo facciamo puro, senza miscugli». Per capire come stare al passo con i tempi si usa internet e si va alle fiere, spesso è anche il cliente a dare suggerimenti: insomma un vero e proprio lavoro da imprenditore puro.

E del possibile boom giovanile in agricoltura nel prossimo futuro cosa ne pensa? «Lavorare in campagna è molto bello, però è faticoso - avverte -. Conosco tanti giovani che si sono avvicinati a questo mestiere ma l'hanno abbandonato poco dopo. Chi vuole puntare su questo ambito deve essere pronto a sapersi adattare».

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