C'è tutto: scontrini di bar, ristoranti, ricevute di taxi, fatture per l'affitto di locali, biglietti del treno e dell'aereo. Ricariche per l'iPad, gratta e sosta delle trasferte, francobolli, gli estratti conti con il pagamento dei dipendenti con tanto di nome e cognome, gli omaggi di «rappresentanza», gli ordini per i boccioni dell'acqua da tenere in ufficio e quelli per il caffè. Oltre a quelli di cancelleria. Ma questo genere di materiale non dovrebbe essere fornito direttamente dalla Regione? «La carta, il toner, la stampante a colori, paghiamo tutto noi...». Ore 11 del mattino, ufficio dei Gruppo Riformisti Italiani, palazzo della Regione Liguria. La prima ad aprire il «libro dei conti» del suo gruppo e a mettere sul tavolo ogni genere di scontrini e fatture è il capogruppo Raffaella Della Bianca.
Lei che poco meno di un anno fa, ha rotto i ponti con il suo vecchio partito, il Pdl, dopo un lungo braccio di ferro proprio sulla trasparenza dei bilanci del centrodestra, è l'unica che, dopo essersi resa disponibile sin dal primo giorno in cui è esploso il bubbone dei rimborsi nelle Regioni italiane, a dare le cosiddette «pezze d'appoggio» delle spese, ha mantenuto la parola e le ha date. Fornendo nel dettaglio ciò che gli altri gruppi hanno lasciato invece (...)Le cene elettorali pagate dai cittadini
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