Cronache

Il derby dei lettori

2 SAMP PER LA SALVEZZA

Ferrara in discussione?

La prendo come una battuta

Carissimo Massimiliano, non credo che Ferrara stia proprio sbagliando tutto! Per una volta consentimi di non essere d'accordo con te (a proposito, ma come fa un bergamasco Doc come te e caparbio genovese d'adozione a tifare Roma? C'è pure l'Atalanta, a Bergamo, squadra oltremodo simpatica e valorosa). Suvvia, dopo solo nove giornate di campionato siamo già all'esecuzione sommaria di un tecnico che, tra l'altro, vanta 49 presenze in Nazionale e non so quante partite giocate in serie A tra Napoli e Juventus; certamente non un «fuoriclasse» ma altrettanto sicuramente un campione, intenditore del gioco del calcio, galantuomo, personaggio popolare e conosciutissimo che, non è poco, consente altresì una visibilità mediatica di notevole rilevanza per la Samp e per la Società. So anche che non sempre ottimi calciatori riescono ad essere eccelsi allenatori ma, nel caso in questione, io attenderei un attimo prima di adottare decisioni che potrebbero, nel tempo, rivelarsi deleterie.

Calma, quindi, e concediamo un po' di fiducia al nostro Ciro: da buon napoletano qual'egli è, intelligente e versatile, avrà già capito l'antifona e ritengo sia in condizione di correre ai ripari. Lo scopo ultimo è quello di giocarsi dignitosamente una possibile salvezza. D'altra parte le doti tecniche dei giocatori sono quelle che sono e penso che almeno dieci squadre siano più o meno al nostro livello.

Calma, quindi, ripeto, e se la ragione può sollecitare pensieri pessimistici, rimane sempre l'ottimismo della volontà! Con buona pace del compianto Gramsci che rifletteva su ideali ben più importanti e seri del calcio.
Con l'amicizia e la stima di sempre
Gian Giacobbi
2 COSì SI FA VERSO LA SERIE B

Per Ferrara «Ne usciremo»

Ma come? Vivi o morti?

Caro Lussana, la frase che la stampa cittadina attribuisce a Ciro Ferrara e cioè «ne usciremo» è palesemente incompleta. Se le mie reminiscenze scolastiche non mi tradiscono manca il predicato nominale. In altre parole: ne usciremo vivi, o ne usciremo morti? Io, alla luce dei risultati a tutt'oggi acquisiti, propenderei per la seconda opzione, dove per «morti» si intende la serie «B». Lei, che grazie alla sua professione è addentro alle segrete cose, cosa ne pensa? Ne usciremo vivi?
Cordialmente
Giovanni Trovato
2 LA CRISI DELLE GENOVESI

Non è a gennaio che si costruisce una squadra

Caro Massimiliano, dopo poche giornate di Campionato dispiace dire certe cose, ma sembra sempre più evidente che Genoa e Samp continuano a vivere sugli equivoci e le incomprensioni del mercato estivo. Anni fa si diceva che le squadre si fanno a Giugno e Luglio (nella sessione estiva del mercato dei calciatori). Oggi i «moderni» benpensanti sostengono che il mercato dura tutto l'anno e che a Gennaio si può rimediare a quanto non fatto o fatto male in estate. Sarà, punti di vista, sta di fatto che conti alla mano non risulta che Gennaio sia un mese dai grandi recuperi valoriali. Le situazioni si possono certo «limare», ma non cambiare radicalmente.
Onestamente credo che per i progetti rivolti al miglioramento delle prestazioni per il Genoa e la Sampdoria ci voglia una «quasi rivoluzione» nei valori tecnici. I mister contano, ma il materiale umano conta di più. Ad oggi non si è visto molto dove gli errori più significativi sono stati quelli «di concentrazione» con piccole ma grandi amnesie che hanno determinato alcuni episodi decisivi al fine del risultato.
Fin dall'inizio non si è capito bene che modello di campionato si voleva affrontare, una salvezza tranquilla, un pacifico centro classifica o tentare una zona Europa League. Dico questo perché in funzione dell'obiettivo prescelto si «investe» sul materiale umano di riferimento (i calciatori).
A me è sembrato che le tifoserie hanno voluto «convincere» i Presidenti verso un tipo di campagna «apparente», senza che le società volessero puntare realmente a ciò. Mi spiego, le società si sono programmate una salvezza tranquilla, mentre le due piazze vogliono imporre obiettivi più qualificanti a dispetto di tutto e di tutti.
Detto questo i presidenti hanno di fatto cercato di assecondare la piazza con alcuni acquisti «di nome» o confermando alcuni giocatori che proprio non hanno le caratteristiche per lottare in certi ambiti di classifica.
Cioè a dire, per questo Genoa e per questa Samp ci vuole più gente che abbia «fame» e non belle statuine dal passato quasi glorioso (in particolare se stranieri).
Spero di sbagliarmi, ma quest'anno Genoa e Samp sembrano accomunati da questo non esaltante destino, quasi a prescindere dalla direzione tecnica...
Gian Luca Fois
2 GENOA SFORTUNATO MA REMISSIVO

Del Neri lasci il «catenaccio»

E ci faccia divertire

Caro Massimiliano, Del Neri è appena arrivato al Genoa in veste di salvatore della patria (rossoblù).

Bella responsabilità, soprattutto in una squadra che ha visto un turn over di allenatori come credo quasi nessun altra squadra di calcio, benché l'idea del mister come «usa e getta» sia piuttosto di moda. Salvatore perché con il Genoa non c'è da scherzare, non si fanno punti, neppure in casa, e il pareggio è diventato l'unica ancora di salvezza.

Ma il calcio non funziona così. Il must è vincere e attaccare, con l'ovvio presupposto di aver una buona difesa.

Invece, il Genoa gioca poco in attacco o sbaglia, è sfortunato come con il fuorigioco contro il Milan, oppure viene schierato troppo in difesa, come nella partita a Milano. Trasferta o no, non credi che Del Neri debba osare di più?

E poi, è possibile che ogni anno a campionato avviato dobbiamo essere sempre qui a raccontarci le stesse cose e a porci le stesse domande come se il tempo non passasse e l'esperienza degli anni precedenti non fosse servita a nulla? Non che non sia interessante e utile produrre dei dibattiti, ma sarebbe bello farlo in maniera costruttiva e con orgoglio di rivincita.


Forza Genoa, non mollare e non ci mollare!
Cari saluti rossoblù.

Commenti