2 IL POPOLO DEL GIORNALE/1
Noi, i carbonari che continuano
a credere in un progetto
Come vede, caro dottor Lussana, siamo arrivati al dunque. I responsabili (si fa per dire) del Pdl ligure si sono riuniti e, discutendo vivacemente, dopo aver fatto volare qualche straccio, hanno deciso di non decidere. Se tutto andrà per il verso giusto, cercheranno di dare qualche buffetto a chi si è permesso di sbagliare. Eppure noi «irresponsabili», come siamo stati definiti in molte occasioni, capivamo benissimo che linattività dei «responsabili» avrebbe potuto cagionare lallontanamento di molti simpatizzanti ma, e questo è il dramma, chi avrebbe dovuto intervenire faceva capire di essere occupato in mille altre faccende. Le nostre riunioni «carbonare», intendevano dimostrare il disagio della base e lanciare un inequivocabile messaggio al vertice ligure del Pdl che, non solo non ascoltava ma, in alcune occasioni ha preferito ignorarci. Adesso pensiamo a raccogliere i cocci e ritrovare lo spirito e la voglia di ricominciare. Siamo rimasti in pochi? Forse no ed, anche se delusi, ci rimane lo spirito di aggregazione e di appartenenza, quella che ci inorgoglisce. Buttiamo alle ortiche il pessimismo e rimettiamoci al lavoro. Lei, dottor Lussana e la sua magnifica redazione, avete provato a coinvolgerci, riuscendovi benissimo, in questa meravigliosa, anche se tardiva e sfortunata, campagna elettorale e vi siete prodigati in mille modi per farci sentire vivi ed importanti. Ci avete viziati. Continuate così.
Enea Petretto
2 IL POPOLO DEL GIORNALE/2
La gioia di tornare tutti insieme
al Teatro della Gioventù
Leggo, con gioia, che lunedì 28 saremo nuovamente riuniti al Teatro della Gioventù per far capire che se alle elezioni il centro destra perde sonoramente, le persone di buona volontà non perdono mai. Liniziativa io la chiamerei gli «amici della Liguria» e lunedì «gli amici di Genova». Molti concittadini per anni hanno dimenticato che la Liguria e in primis Genova volutamente hanno subito troppi attacchi politici, economici e culturali per indebolirla e amaramente ci sono riusciti. La nostra città da tempo è gestita da persone prive di orgoglio di appartenenza, con un tratto caratteriale spiccatamente di servilismo, loro hanno portato Genova e quindi la Liguria alla decadenza. Per troppi anni persone di centro destra e di centro sinistra hanno ordito contro Genova e contro la Liguria. Non voglio più trattenermi dal dire con chiarezza che la politica per comè adesso è distante dai cittadini e non è solo colpa di una legge elettorale che è cara solo alla partitocrazia; di politica dovrebbero occuparsi le persone umili, oneste e libere. La politica non deve essere fatta come mestiere perché è così che si creano le storture. Io auspico che il Pdl o quello che ne sarà valorizzi le donne e i giovani per le loro capacità senza nepotismi o furberie; chi ha coraggio e rispecchiata integrità dovrà avere spazio. Lunedì sarò presente non per puntare il dito contro altre persone ma per dare testimonianza di un sentimento di cambiamento e di orgoglio di appartenenza a Genova.
Coordinatore Metropolitano
dei giovani del Pdl (Giovane Italia)
2 LA SANITÀ È BUONA SE FUNZIONA
Lasciate che lospedale di Ovada
continui a curare la gente
Ho ascoltato la sera del 3/5/2012 il programma Tv «Porta a Porta» e ho trovato pietoso e vergognoso il sentire dalla voce di Roberto Cota quanto ha fatto risparmiare allUsl sulla sanità, o «malattia». Vergogna risparmiare sulla pelle dei malati, far chiudere efficienti reparti di ospedali, mettere in difficoltà persone anziane e forse sole, a fare chilometri di strada per recarsi in ospedale. Io abito a Ovada piccola cittadina con un ospedale molto efficiente, dottori bravi, scrupolosi, con un pronto soccorso ottimo, infermieri comprensivi e gentili dove ogni prestazione è fatta con umanità. Solo che con il risparmio di Cota sembra che tutto ciò deve finire.
Anna Maria De Micheli
2 QUOTE ROSA/1
Non è il sesso a determinare
chi è capace e chi non lo è
Il 28 maggio ci sarò... comunque vada il ballottaggio: io appartengo a quella schiera di persone che ha voglia di vedere crescere Genova sul piano sociale, politico, amministrativo, culturale...! Proprio nel nome di questi principi mi sento da tempo parte del «partito trasversale delle persone». Colgo l'occasione per dare un plauso al nostro Direttore per il magnifico commento sulle pagine genovesi del Giornale: come donna condivido appieno il suo pensiero. Non è il sesso a determinare l'obbligatorietà dell'essere capace: è vero, noi donne abbiamo spesso una «marcia in più», ma pur nella modernità del tempo, sono anche convinta che non basta porsi sotto uno striscione e urlare «Se non ora quando?» per affermare il nostro essere donne e soprattutto essere donne capaci.
Lorella Fontana
2 QUOTE ROSA/2
Caro Doria come donna
in politica non sono un panda
Caro Massimiliano, sono veramente sorpresa dall'aver ascoltato il confronto fra i prof. Doria e Musso e sentita l'affermazione di Doria sull'applicazione matematica delle quote rosa.
È una cosa ignobile, perché io come altre donne non mi sento un «panda» con una quota che mi deve proteggere.
Grazie a Te per l'articolo di oggi sul nostro «Giornale» in difesa anche dei nostri diritti.
Noi donne non desideriamo certo essere valutate in quanto femmine e vogliamo essere considerate esclusivamente per i nostri meriti.
Proprio per questo io e molte altre mie amiche, berlusconiane convinte, voteremo al ballottaggio certamente per il prof. Musso.
Thea Pennano Deli
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