Cronache

Il dibattito in redazione

2IN ITALIA
Per la prima volta

una condanna a morte
Sulla morte di Eluana Englaro pesano responsabilità politiche ed individuali, l'azione del governo è stata resa vana dalla sinistra che non ha voluto che già sabato si legiferasse al senato. Se lo si fosse fatto oggi Eluana sarebbe ancora con noi. Oggi è stata scritta una pagina terribile della storia di questo paese, per la prima volta è stata eseguita in Italia, una sentenza di morte.
Michele Scandroglio
deputato Pdl
2MEDICI E PROTOCOLLO
Nessuno ha voluto ridarle un po’ d’acqua
Caro Direttore, Eluana Englaro è morta. I soloni della medicina ci hanno impapocchiato per settimane. Due giorni, tre giorni, una settimana, quindici giorni, il tappino giallo. E infine, la parola magica, il protocollo! Ve lo ricordate, il protocollo? Ma quelli che la assistevano (no, non le Suore Misericordine di Lecco, che non mi stanco e non mi stancherò di ringraziare, ma gli altri...), terrorizzati che Berlusconi, praticamente tutti i suoi Ministri, e la maggioranza bypartisan dei parlamentari per una volta (dopo la santificazione della Festa, ovvio) avessero l'opportunità di licenziare una Legge apposita in un batter d'occhio (si fa per dire...), hanno chiuso la «Sora Aqua», senza che a qualcuno (che so, il Direttore della Clinica «La Quiete» - un nome, una garanzia...! - un Carabiniere, un Ros, un infermiere) magari la notte, di soppiatto, venisse la buona idea di... risomministrarla, la «Sora Aqua».
Un saluto.
Luigi Fassone - Camogli
2L’ACCUSA
Omicidio volontario premeditato e crudele
Spett. Il Giornale, ho appreso dal Tg la morte della povera Eluana.
Accuso di omicidio volontario premeditato con crudeltà: il padre; i giudici di ogni ordine e grado che si sono arrogati il diritto, che non avevano, di condannare a morte una innocente, reintroducendo in Italia la pena capitale verso gli innocenti; il signor presidente di mezza Italia (io ero e sono ancor più ora dell’altra metà) per i suoi pilateschi cavilli costituzionali; il clan dei boia della sedicente associazione per Eluana; la regione Friuli per la sua indecisione e anche qui per i suoi lavamani; i magistrati di Udine e di Trieste per le loro indecisioni e titubanze; i parlamentari della sinistra che avevano già cominciato con le loro manfrine perditempo.
Ringrazio: Il presidente Berlusconi e il ministro Sacconi per i loro disperati e purtroppo tardivi tentativi di salvare Eluana.
Ammiro: ancora sempre di più voi del Giornale per la vostra, oserei dire eroica, battaglia di umanità e civiltà. Grazie, complimenti e affettuosi (scusandomi la confidenza) saluti.
Franco Strumia
2LEGGI E CONTROLEGGI
Almeno la forma

è salva
Eluana è morta, ma la forma, quella giuridica, grazie a Dio è salva.
2DISQUISIZIONI
Quei mostruosi

principi giuridici
Ho letto, fra i molti altri, l’articolo di Carlo Rognoni secondo il quale se si lascia che la legge Englaro venga approvata «si accetta un principio abnorme, mostruoso», e cioè che «l’ultima parola spetterebbe al Parlamento e non ai giudici».
No. Caro Rognoni, con tutto il rispetto per le sue convinzioni, qui «di mostruoso» c’è solo che in nome di freddi principi giuridici e contrasti puramente politici, si è privata dell’acqua e del cibo una ragazza votandola così alla morte. E, naturalmente, si arriva ad accusare da parte di molti la Chiesa e le sue istituzioni di voler soggiogare lo Stato italiano alla sua volontà. Mi permetta, tutto questo è penoso di fronte ad una simile tragedia!
Leggo ancora «considero una prova di cinismo intollerabile usare la tragedia della povera Eluana per stravolgere le regole della nostra democrazia, per fare carta straccia di una sentenza (ben 60 pagine) della Cassazione». «In gioco ci sarebbe la qualità della nostra democrazia». No. Caro Rognoni, in gioco c’era solo la vita di una persona! Io, come milioni di altri italiani cattolici, ebrei, musulmani, buddisti od altri, avrei cercato di salvarle la vita, in ogni modo. Non si è trattato di interrompere un accanimento terapeutico, ma sono state interrotte l’alimentazione e l’idratazione in persona viva, che sono, pur nella diversità delle condizioni, la stessa alimentazione ed idratazione che si danno, assieme ad altri farmaci, ad una persona operata, ad esempio, di tumore allo stomaco, impossibilitata a nutrirsi da sola, o a tanti altri malati apparentemente allo stremo.
Forse lei, caro Rognoni, come tanti altri, non ha mai assistito e guardato negli occhi, da vicino, un malato in gravi condizioni, io sì! Ebbene se non con le parole, ma con gli occhi egli le implora la vita, non la morte! Se lei gli prende la mano è certo che lui sente il calore dell’amore che lei gli trasmette! e credo che lei, come uomo, non avrebbe mai avuto il coraggio di chiudere, con l’altra mano, la flebo che lo idrata e lo nutre, per portarlo ad una atroce morte. Quel gesto sarebbe rimasto come un marchio indelebile.
Altro che scaricarsi le responsabilità l’uno sull’altro ed appellarsi al giudizio, pur legittimo, di uomini, ma in quanto tali fallibili. In questo momento le disquisizioni giuridiche si sono rivelatesolo esercitazioni «mostruose ed agghiaccianti!».
Enrico Colamartino
2VINCITORI E VINTI
Nessuna sconfitta

È la vittoria di Dio
Per la morte di Eluana abbiamo letto e sentito dire «una sconfitta per tutti». Errore: si tratta di una vittoria di Dio che ha sottratto una vita tanto dolorosa dalla decisione di un genitore loquace ma incomprensibile e di giudici necessariamente aridi, nonché dalla professionalità di una equipe medica, valida e impegnata ad accompagnarla con ignoti «protocolli» dove è stata invece chiamata all’improvviso con semplicità e al momento giusto per evitarle altre e più gravi sofferenze. Forse - o soprattutto? - per ricordare anche ai non credenti che al di sopra di tutti esiste Qualcuno che sa porre nel nulla la distorta e impietosa volontà umana.
Maria Grazia Bertola
2TANTE VITTIME
Chi colmerà

questo grande vuoto?
Caro Massimiliano. Non avevo parole, non riuscivo neanche a parlare... non volevo credere che nel mio Paese si fosse consumata la più triste delle atrocità. Ridurre un essere umano allo stremo per eliminarla solo perché non parla solo perché e piu debole. Non ci sono parole solo un immensa tristezza. Il buio della notte del male. Immagino quanto difficile deve essere stato per voi scrivere, raccontare sul giornale l'ultima pagina della storia di Eluana. La nostra Eluana. Domani il vuoto che lascia Eluana sarà colmato da altre notizie, belle brutte... è la vita. Ma il vuoto delle pagine che raccontavano di Eluana chi lo colmerà? Quelle pagine scritte e piene di passione per la vita, dove i racconti si alternavano a pareri, opinioni. Tutti a cercare di fare il possibile per tentare di salvarla Eluana. La nostra Eluana. Eluana, Eluana, mi piace ripetere il suo nome. Mi piace ricordare che era una donna, un essere umano e non un vegetale...
E il vuoto che ha lasciato Eluana nella vita del padre chi riuscirà a colmarlo? Cosa riuscirà a dare pace a quest'uomo? Quando le luci dei media si spegneranno inevitabilmente, quando la politica naturalmente volgerà lo sguardo altrove cosa consolerà il padre di Eluana? La convinzione di aver fatto la cosa giusta? Non credo. Non credo proprio. E chi ha raccontato questa bugia a Beppino Englaro è un criminale, esattamente come chi ha staccato il sondino... Questa terribile e triste vicenda ha molte vittime. In primo luogo una giovane donna che ha pagato il prezzo di non essere abbastanza sana da poter gridare, a chi la torturava, di smetterla. In secondo luogo il padre e la famiglia. Quando Beppino Englaro realizzerà cosa ha fatto realmente alla figlia sopravivverà a se stesso? Riuscirà a perdonarsi? Ecco io non riesco a pensare che a lei, a quella dolce ragazza che ieri sera è morta. Sola, senza nessuno a tenerle la mano, senza qualcuno ad accarezzarle il viso.
Francesca Alselmi
2UN PERCHÉ
Ma dove era

la tua mamma?
In prima pagina sul nostro giornale, un urlo, un grido sembra arrivare come un'unica voce. Sono una mamma e il calvario di questa giovane vita non si può dimenticare. Mi chiedo: la tua mamma, cara Eluana, perché non si è mai sentita? Non conosco le storie famigliari degli Englaro, ma il suo silenzio, la sua assenza mi fa pensare che non esista da 17 anni.


Mariflor - Genova
Carissima Mariflor, ricordiamo che, come riferito dal collega sul Giornale, la mamma di Eluana è gravemente ammalata.

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