Il dibattito in redazione

2 TAGLIANDI

Io, il più votato in Provincia

dico: ora si faccia sul serio
Egregio Direttore. Partecipo alla Vostra tavola rotonda molto incuriosito di quanto sta accadendo nel centro destra.
Tagliandi o non tagliandi, primarie o non primarie Voi de «il Giornale» avete messo in campo dopo la consultazione regionale un sistema di vorrebbe parte dell’elettorato di centro destra come Sindaco, come Presidente di Provincia e Municipi.
Certamente Vostri lettori, certamente però chi voleva partecipare dava indicazione ai suoi amici di comprare il Vostro quotidiano o come portando alle primarie i propri sostenitori mettendoci l’autobus e il pranzo.
Ho partecipato alla gara per essere considerato il candidato presidente della provincia di Genova e ho vinto, battendo di un soffio lo stimato Deputato Michele Scandroglio.
Con oltre 5750 tagliandi timbrati e firmati e con lettere di appoggio da comitati di genitori e scuole ho dimostrato che un semplice consigliere che lavora sodo e non guarda in faccia a nessuno può volare se a parlare è la gente comune e se il centro destra si fida di un ricambio.
Popolo di centro destra, vuoi il rinnovamento? Vuoi una nuova classe politica innovativa? Allora battete un colpo forte e chiaro.
Io comincio ad essere stanco della palude e dei guardia palude: immensi coccodrilli pronti a sbranarti per rimanere a fare quello che è diventato un mestiere di professione a vita e non un servizio per i cittadini.
Massimo Pernigotti
2CONTRO LE CONTRAFFAZIONI

Prendiamo esempio

dalla Lombardia
Dovremo prendere esempio dalla Regione Lombardia che ha presentato una mozione per invitare il presidente e la Giunta a farsi parte attiva contro la vendita di prodotti tossici e contraffatti. Dalla Cina importiamo: scarpe al cromo, bavaglini al cromo, giocattoli pericolosi e tossici (piombo!), abbigliamento al formaldeide, dentifrici, occhiali da sole (resine tossiche), etc... La lista è lunghissima... speriamo non siano altrettanto lunghi i tempi e gli adeguati interventi che i nostri politici dovranno adottare per sconfiggere questo «cinese pericolo killer!!!».

2 STOP AL MERCATINO

È uno scandalo «punire»

gli antiquari del Ducale
Caro Massimiliano, a gennaio sono stato informato, da alcuni operatori economici del settore che a partire dal mese di giugno 2011 non sarebbe più stato allestito il mercatino dell’antiquariato del Ducale che si tiene il primo sabato e la prima domenica del mese, sia quello all’interno dell’atrio di Palazzo Ducale stesso, sia quello all’esterno, nell’antistante piazza Matteotti. L’ultima edizione è stata infatti quella del cinque giugno scorso. Detta notizia negativa mi è stata, poi, purtroppo, confermata anche dagli stessi organizzatori, nonché dall’assessore comunale Giovanni Vassallo, da me interpellato al riguardo, nel corso della seduta di consiglio municipale del 24 febbraio del corrente anno. Mi è stato risposto che si è giunti a questa decisione per il fatto che alcuni espositori dispongono i loro articoli, per terra, in modo disordinato ed indecoroso per una realtà di così grande prestigio quale è quella che li ospita. Se è soltanto questo il motivo e non altri, non vedo perché, per colpa di pochi, si debba annullare una manifestazione simpatica come quella in questione che richiama, ormai da anni, un elevato numero di persone anche da fuori regione. Allora, se proprio vogliamo parlare di decoro che dire dei numerosi punk bestia, o come diavolo si chiamano, che quotidianamente stazionano stravaccati, con cani e bottiglie di birra, sulla scalinata di piazza De Ferrari, e che dire ancora della folta schiera di accattoni ubriachi e venditori extra comunitari abusivi che in ogni ora del giorno si aggirano da anni indisturbati in tutta la zona, da piazza Caricamento a piazza Matteotti, dai portici dell’Accademia, a piazza Corvetto, da Galleria Mazzini a via XX Settembre e come in molte altre strade della città, senza che un vigile muova mai un dito. Chissà, forse tutto questo l’assessore Vassallo non lo vede.
Giannalberto Conte
Capogruppo Lega Nord Liguria
Municipio di 1 Centro Est Genova
2 RIVIERA DI PONENTE

La gabella sulle auto

penalizza il turismo
A Roma gli uomini del Governo, si agitano per trovare «un modo» diminuire le imposte. Gli stessi uomini già avevano eliminato l’imposta ICI sulla prima casa. Avviene oggi, che i Governi locali della Riviera Ligure di estremo Ponente, non contenti di incassare l’imposta ICI sulle numerosissime «seconde case» che si trovano sul loro territorio e non contenti di sfruttare il Turismo italiano e straniero (dispongono anche, nientemeno, che di una casa da gioco “Casinò”).
Cosa unica e diciamo anche licenziosa. Non contenti di tutto ciò che porta il turismo hanno pensato (male) di imporre un tributo sulla sosta delle auto - auto intesa come oggetto di utility.
Il tributo consiste in euro 70 mensili; 50 trimestrali; 240 annuali.
Avviene che i titolari di «seconde» case utilizzano il bene in tempi e periodi variati e varianti durante l’anno. Anche per una migliore tutela. E allora il costo del parcheggio (o posteggio) dove arriva?
È poi doveroso sapere, che i proprietari di «seconde case» - in quel sito - pagano un tributo annuale (pur occupando l’immobile solo parzialmente durante l’anno solare) sul ritiro della spazzatura (o rifiuti di casa).
Tributo che supera quanto richiesto per la sosta annuale dell’auto.
Occorre, caro Lussana, che tutto questo sia messo a conoscenza di Tremonti, di Bossi, di Maroni e gli altri di Lega Nord. Dico «gli altri» perché sulla Riviera Ligure di Estremo Ponente, alcuni se la danno da «leghisti».
I migliori saluti a Lei e Colleghi.
Giulio Tesi
2 IL CASO PORTO ANTICO

Sante le parole di Costa

sulla città dei soli diritti
Caro Massimiliano, in questi giorni si sono alzate parole importanti da parte di chi la città la conosce, la vive e da lavoro a moltissime persone. Mi riferisco alla denuncia di Giuseppe Costa presidente di Costa Edutainment con le quali è stato fatto notare alla città, alle Istituzioni e a tutti coloro che hanno Genova nel cuore una criticità dalle enormi proporzioni economico e sociali «Il porto antico abbandonato». Le parole del Presidente Costa rappresentano la fotografia di una realtà «non vista», sempre taciuta di indirizzo sul concetto di accoglienza della nostra città. Genova città dei diritti e dei pochissimi doveri. Genova che non riflette a sufficienza sull’importanza dei diritti del visitatore.
La Giunta Vincenzi sembra confondere con chirurgica precisione la pochezza di un certo tipo di accoglienza per così dire istituzionale (le strutture che il Comune di Genova mette in campo in aiuto del turista) con i mercati sudamericani. Qualcuno dovrebbe spiegare al Sindaco che al porto antico non si vendono solo borse finte, ananas e noci di cocco, ma che ci sono strutture private di grande prestigio e dall’enorme valore economico per tutta la nostra comunità che sono al servizio del turista-visitatore.
Il non rispetto della qualità per il territorio appartiene all’indirizzo di fondo di questa filosofia di vita.
Gian Luca Fois
Coordinatore Economia,Lavoro
Politiche tributarie Pdl Genova
2 SESTRI LEVANTE

Il degrado e l’incuria

sono arrivati anche qui
Egregio Direttore, sono un genovese che risiede, ormai da 10 anni, a Sestri Levante. Cittadina tranquilla, dove almeno per chi arriva da una città come Genova, è ancora a misura d'uomo. Eppure, domenica pomeriggio, facendo la solita passeggiata sul lungomare, ho notato come sia in atto un cambiamento, per ora solo all'inizio, in peggio.

Si percepisce una «illegalità» diffusa che spazia su più fronti, dal fatto di minore gravità come può essere l'abitudine di circolare contromano in bicicletta, o a volte anche con il motorino, per le strade cittadine, a chi sfreccia a 120 all'ora per Via Nazionale in pieno giorno, (per non parlare della notte) a chi cittadino di serie A può parcheggiare sulla fermata dell'autobus senza essere sanzionato, ai senza fissa dimora che invadono la stazione o dormono sui treni.
Tutto questo, purtroppo accade sotto gli occhi di chi vive nella periferia di Sestri dove le Forze dell'Ordine si vedono poco o quasi mai.
Lettera firmata

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