Il Dopoguerra in via Pré con i gelati dell'Adele

Caro Direttore, grazie per la bella iniziativa che ci permette di andare col pensiero alla Genova di una volta. Vorrei ricordare la Via Prè dove ho vissuto il dopoguerra da ragazzino fino all'età adulta. Iniziando da Porta dei Vacca c'erano dei negozi che oggi non ci sono più. Primo a sinistra, il formaggiaio Ottaggio e più avanti il Bar Rosita frequentato per lo più da portuali; poi la latteria dell'Adele che faceva un buonissimo gelato centrifugato a mano col «legno». Ricordo che d'estate si usava mangiare questo gelato dentro le scodelle piene di latte con immersi i grissini all'acqua fatti dal fornaio Giuse' che si trovava di fronte alla latteria Adele. E come non citare anche l'usanza, nelle festività, di portare dal Giuse' le teglie di torte a cuocere nel suo forno pagando poche lire. Poco più in su, sulla destra, c'era la tripperia del genoanissimo Ridella, dove alla mattina molto presto, gli operai e portuali consumavano il brodo di trippa inzuppandovi la focaccia del Giuse'. Più in su, sulla sinistra, il «Torte e Farinata» di Conforti, dove si poteva gustare non solo la deliziosa farinata ma anche torta di bietole con la «prescinsôa», la torta di riso, polpettone, pere cotte, ecc. Ancora più avanti di fronte al cinema «V Maggio» detto il «Pidocchietto» c'era la drogheria del «Sciu Roccu» dove si compravano le «freguggie» di vari tipi di biscotti con poche lire. Alla domenica mattina dopo la Messa delle 8 la Signora Conforta, che abitava nei dintorni, ci offriva a noi ragazzini una pasta ciascuno, facendola scegliere nel negozio del «sciu Roccu». E come non ricordare, con profonda nostalgia, i profumi del venerdì, di minestrone col pesto, stoccafisso «accomodôu co-e patatte e oive»; e dove sono finiti i balconi con le cassette di legno con il basilico e il prezzemolo che facevano un profumo delizioso? Prima di chiudere vorrei ricordare il Parroco della Chiesa di «S.Sisto II e Natività di Maria» di via Prè.

Si chiamava Don Federico Podestà detto «Don Camillo» per la sua somiglianza fisica al personaggio di Guareschi e anche per il suo modo di essere Sacerdote. Ci ha cresciuto onesti, con sani e cristiani principi e quando non ci comportavamo bene, ci elargiva affettuosamente qualche sberla e calci nel sedere.
Con tanta nostalgia!!

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