Cronache

Ecco chi salvò il porto di Genova

Stimatissimo direttore, le celebrazioni del 25 aprile abbondano di troppe stucchevoli retoriche ed anche di ricostruzioni taroccate di certi fatti.
Come quella relativa al salvataggio del porto di Genova da parte dei partigiani e del Cln. Consentimi di confutarla, carte alla mano, in nome della verità storica. Nel documentatissimo libro dell'indimenticabile Raffaele Francesca «Antirevisionismo di un revisionista» si pubblica, tra l'altro, una dichiarazione rilasciata il 23 luglio 1945 dall'allora Vescovo ausiliario di Genova Giuseppe Siri secondo cui uno dei protagonisti del salvataggio dello scalo portuale genovese fu la Medaglia d'Oro al Valor Militare comandante Mario Arillo che era alla testa del distaccamento della «Decima Mas». Afferma Siri: «Il comandante Arillo mi fece richiedere un abboccamento. Prima di fissarlo chiesi informazioni e mi risultò che l'Arillo svolgeva un intenso lavoro per salvare il porto di Genova dalla distruzione progettata dai germanici. La cosa mi interessava perché seguivo con angoscia le trattative svolte allo stesso scopo dagli industriali genovesi. Nel corso dell'abboccamento molto lungo, avvenuto nella mia residenza negli ultimi giorni di marzo del 1945, il comandante Arillo mi mise al corrente del suo lavoro. Si espresse in termini assai forti e mi assicurò di sottrarre elementi alla loro distruzione. L'impressione mia fu che parlasse con trasporto e sincerità. Il 24 aprile, iniziata la ritirata dei tedeschi, mi misi in contatto con Arillo per indurlo a non opporre una inutile resistenza. Egli mi fece sapere che si ritirava nel porto per opporsi ad atti di distruzione da parte dei tedeschi. Continuai nelle mie insistenze allo scopo di evitare spargimento di sangue ed egli mi disse al telefono di volersi arrendere agli Alleati ma di chiedere l'onore delle armi sembrandogli di aver agito sempre secondo il suo Onore di soldato. Nel corso di questi contatti Arillo mi parve uomo di non comune capacità. Tanto dichiaro per la verità».
Successivamente il cardinale Giuseppe Siri donerà, in data 9/1/1983, una fotografia con dedica autografa che così recita: «Al Comandante Mario Arillo che nel 1945 coraggiosamente contribuì alla salvezza di Genova, benedicendo».
Un po' di merito va anche riconosciuto alle forze armate germaniche che obbedirono all'ordine emanato dal generale Karl Wolff il 6 aprile 1945 a tutte le forze alle sue dipendenze che vietava ogni distruzione di impianti. Sulla base dei fatti documentati il salvataggio del porto di Genova in quelle drammatiche giornate lo si deve, pertanto, all'attività coraggiosa soprattutto di due persone: il cardinale Siri ed il comandante Arillo della Decima Mas.

Tutto il resto sono chiacchiere resistenziali in libertà.
*Vice Coordinatore Metropolitano Pdl Genova

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