(...) eliminatorio di Tim Cup, con le cose perdute?
Che c'entra la sconfitta del tutto immeritata della Virtus Entella per 3-2 (i supplementari sono sfumati per una clamorosa traversa di Russo, a portiere veneto battuto, e sarebbe stata tripletta) contro una squadra che, fino a poche settimane fa, era in lizza per un posto in serie A?
Ecco, è a questo punto che usciamo dall'aspetto calcistico puro ed entriamo in quello evocativo, dolce, portatore di bellissimi ricordi. A partire da un particolare scenografico: l'altra sera, lo stadio di Chiavari, appena omologato per le partite in notturna dal sindaco Roberto Levaggi che gongolava in tribuna, era pieno. Tanto che, a un certo punto, ai botteghini hanno affisso il cartello: «Biglietti esauriti». Ma, come accadeva ai tempi epici del calcio, agli spettatori paganti andavano aggiunti coloro che hanno gustato la partita da tutti i terrazzini delle case circostanti lo stadio. Gusti e sapori di un pallone d'altri tempi.
E poi, le maglie. Il Verona, pur senza esagerare con i 69, i 75 e i 99 che siamo abituati a vedere sui campi di serie A, riusciva comunque a schierare nell'undici (che, se si chiama così, ci sarà un perchè) titolare un 19, un 20, un 21, un 24, un 25 e, per non farsi mancare niente, anche un 26. Mentre l'Entella ha messo in campo giocatori dall'1 all'11, senza nomi sulle maglie. E in panchina quelli dal 12 al 18, come ai bei tempi (quando peraltro la panchina si fermava al 16). Insomma, a Chiavari si respirava l'aria di quando le squadre giocavano tutte alla stessa ora, le 15 (le 14,30 in inverno), senza anticipi e posticipi. Di quando la televisione esisteva solo la domenica sera alle 19 per «un tempo di una partita di serie A». Di quando l'arrivo degli sponsor sulle maglie fu una rivoluzione.
Un altro calcio, un altro mondo. Tipo Chiavari domenica sera.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.