Galliera, la Regione vuol farlo «nuovo»

Galliera, la Regione vuol farlo «nuovo»

Non si sa se la Regione voglia davvero il Nuovo Galliera, di certo sembra che quello che c’è voglia farlo «nuovo». Arriva infatti dall’assessore Montaldo l’ultima «tegola». In consiglio regionale ha spiegato che «anche l’Ospedale Galliera dovrà partecipare al piano di risanamento dei conti della sanità ligure, contenendo le spese nei limiti indicati dalla Regione». L’assessore ha anche evidenziato che «non tutte le funzioni svolte dal Galliera saranno riconoscibili, come ad esempio chirurgia toracica, e se ci saranno dei doppioni con altre strutture dovrà essere valutata la soluzione più conveniente per il servizio pubblico». Sul progetto del Nuovo Galliera, l’assessore ha poi ribadito che la posizione della Regione è invariata: «vogliamo andare avanti con il programma di costruzione di nuovi ospedali fatto nel 2007, che comprendeva anche il Galliera, ma oggi la Regione non può spendere per questa struttura più dei 44 milioni stabiliti, e soprattutto non potrà accendere mutui». Montaldo ha ricordato che l’ultimo piano finanziario presentato dal Galliera indica una spesa di 160 milioni per 560 posti letto: «ora avviamo l’iter formale per valutare i conti del progetto tenendo aperto il confronto con l’ospedale È una struttura che ha bisogno di essere rinnovata, ma bisogna tenere conto che i fondi della Regione non sono certo sufficienti per costruire un nuovo ospedale, ma solo per rimodernare l’esistente».
Anche l’opposizione in Regione sembra sulla stessa linea, seppure con qualche differenza. Roberto Bagnasco (Pdl) è uno dei pochi che vorrebbe vedere il progetto andare in porto ed è convinto della sua necessità, ma non così la pensa per esempio Matteo Rosso. «Io credo che con mezza città scoperta dal punto di vista sanitario e tanti ospedali che hanno bisogno di interventi, non credo che la Regione possa permettersi di spendere più di 80 milioni, come chiede il Galliera, solo per un ospedale». Secondo il consigliere del Pdl infatti «sarebbe sufficiente una bella ristrutturazione per consentire a chi ci lavora di farlo in maggiore sicurezza, ma costruire un ospedale nuovo non mi sembra possibile. Non lo è per il momento storico che stiamo vivendo in cui una simile spesa non può essere concentrata su una sola realtà». A questo punto anche i numeri contano e secondo Rosso oggi un ospedale che funzioni «non può avere meno di 800 posti letto, anche se c’è chi dice che ne bastano 400 ma non è vero, non è economicamente sostenibile».
Per i vertici del Galliera, tuttavia, le dichiarazioni di Montaldo non spostano di una virgola la situazione. Al momento infatti si attende che la Regione esamini e condivida il nuovo piano economico finanziario presentato dall’ospedale che prevede che vadano bene i 44 milioni stanziati (più altri nove, già attribuiti), ma che la Regione rinunci a pretendere il maggior utile che il Galliera potrà produrre con i risparmi di gestione e che dovrà servire a pagare il mutuo per i lavori. E se una questione è il Nuovo Galliera un’altra riguarda l’esistente al quale Montaldo chiede di partecipare la risanamento dei conti della sanità ligure. «Noi siamo legati al territorio, ma il Galliera è riconosciuto ospedale di valenza nazionale e tale deve restare», risponde il direttore generale Adriano Lagostena che è pronto a dire la sua sui tagli che la Regione vorrebbe imporre. Proprio sulla chirurgia toracica, per esempio Lagostena dice «non credo che una struttura con due medici e un consulente che fa 120 interventi l’anno di alta specializzazione possa, se chiusa, costituire un risparmio, vorrei che si fosse pronti ad analizzare le situazioni perché non va bene che ci siano realtà che in modo preconcetto devono avere tutto».
Infine le risposte di Montaldo non sono piaciute a Rifondazione Comunista, Sel e Idv. «Ci sono troppe incongruenze nel piano finanziario e nell’atteggiamento della giunta» hanno detto Alessandro Benzi, Matteo Rossi e Stefano Quaini.

«Su questa vicenda e sulla gestione della sanità in generale c’è uno scollamento politico tra la giunta e i nostri gruppi» ha aggiunto Benzi che ha preannunciato l’imminente presentazione di una piattaforma programmatica da parte di Sel, Idv e Prc: «se non sarà accolta, non potremo più votare i provvedimenti dell’assessore Montaldo».

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