GENOVA

Confesso che, quando ho letto la testimonianza del nostro carissimo lettore Giorgio Del Gaudio, ho fatto un salto sulla sedia. Non solo per la durezza della posizione nei confronti della lettera di Clemente Carlo Kaiser, nostro altro carissimo lettore, che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi. Quello che mi ha fatto sobbalzare è stato il pessimismo cosmico di Del Gaudio nei confronti delle possibilità di riscatto di Genova e dell’Italia.
Intendiamoci, le ragioni di pessimismo sono moltissime. Ma io credo che l’amore per Genova - che è quello di Del Gaudio, che è quello di Kaiser e che è quello, infinito, mio - possa vincere e far vincere, nonostante tutto.

Giorni fa, dopo una mia dichiarazione d’amore per questa città tentatrice e sinuosa, un altro lettore, Eraldo Ciangherotti - per una volta in libera uscita dal suo ruolo di venditore Folletto del diritto alla vita - mi ha mandato una mail bellissima: «Parole come le tue incoraggiano davvero a vivere le nostre città con un nuovo impegno, migliorarle proprio per il gusto di amarle».
Ecco, credo che anche con la nostra passione, quella di tutti noi che crediamo in questo splendido Giornale di Genova, possiamo regalarci una città migliore. E, chissà, magari anche una focaccia degna di tal nome.

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